Si sono svolti in mattinata i funerali a Roma di Pino Daniele: a celebrarli, nel Santuario del Divino Amore, il sacerdote francescano padre Renzo, grande amico dell’artista napoletano. Tanti i colleghi di Pino presenti, da Biagio Antonacci ad Eros Ramazzotti, quindi Antonello Venditti, Irene Grandi, Jovanotti, Francesco Renga, Fiorella Mannoia, oltre a Tullio De Piscopo e James Senese. Presenti anche tutti i componenti della storica band del cantautore napoletano.
Ed in serata anche Napoli potrà dare l’addio ad una delle sue voci, con una cerimonia prevista per il ore 19 in piazza del Plebiscito: a celebrarla pare sarà l’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe. Il feretro sarà disposto su una pedana posta tra le due statue equestri presenti nella piazza; prevista anche l’installazione di un maxischermo.
Ancora nessuna certezza, invece, sul luogo che ospiterà le ceneri del cantante: il Comune di Orbetello, infatti, non ha ancora ricevuto alcuna notizia riguardo la decisione della famiglia di Pino Daniele su dove saranno tumulate le ceneri dell’artista. A riferirlo è Marcello Stoppa, vicesindaco del comune lagunare dove ieri familiari dell’artista hanno effettuato un sopralluogo nel piccolo cimitero di Talamone, già nei giorni scorsi indicato come possibile scelta. Ma un ulteriore visita, ieri, i figli del cantante l’hanno fatta anche al cimitero di Magliano, il paese maremmano non distante dalla villa di Pino Daniele, casa dove domenica l’artista si è sentito male.
“Non è ancora ufficiale. – ha spiegato ieri uno dei fratelli del cantautore – Sappiamo che la volontà di Pino era di essere sepolto in Toscana”. “Saremo onorati di ospitarle – ha aggiunto il vicesindaco di Orbetello, Stoppa – ma so che adesso ci sono anche le opzioni di Roma e Napoli. Spetterà alla famiglia, giustamente, prendere l’ultima decisione”.
Continuano, nel frattempo, illazioni e polemiche sulle ultime ore di vita dell’artista. In un comunicato ufficiale la famiglia ha smentito che l’auto su cui Pino Daniele viaggiava verso l’ospedale Sant’Eugenio di Roma abbia mai forato una gomma «In merito alle ultime ore di vita dell’artista, la famiglia intera tiene a precisare che Pino Daniele, dopo il malore che lo ha colto nella sua casa in Toscana domenica sera (4 gennaio), ha espresso decisa volontà di essere portato a Roma all’ospedale Sant’Eugenio per essere soccorso dall’equipe di medici da cui era in cura da anni e quindi di sua fiducia. La famiglia inoltre smentisce categoricamente che l’automobile che trasportava l’artista a Roma abbia forato una gomma lungo il tragitto, rallentando la corsa verso l’ospedale».
Per quanto riguarda poi le polemiche sulle tempistiche dell’intervento dell’autoambulanza, il tabulato delle chiamate al 118 di Grosseto fatte domenica sera è stato acquisito dai carabinieri di Orbetello e non risultano anomalie nella ricostruzione degli orari di intervento dei soccorritori fatta dalla Asl.
Alle 21.12 del 4 gennaio dalla casa di Pino Daniele arriva al 118 di Grosseto una chiamata di soccorso. Secondo il responsabile del 118 dopo 19 minuti, alle 21.31, l’equipaggio dei soccorritori comunica alla centrale la chiusura dell’intervento e il suo rientro, avendo avuto comunicazione che il paziente stava andando a Roma. Tra le 21.25 e le 21.29 qualcuno dell’equipaggio dell’ambulanza contatta il cellulare che aveva chiamato per il soccorso, chiedendo maggiori precisazioni sull’indirizzo e che venga accesa una luce dalla casa. Ma chi ha risposto avrebbe spiegato che il paziente stava andando a Roma. Così l’ambulanza si è fermata ed è tornata indietro. Alle 21.31 la registrazione del rientro.