di Attilio Rosati
Non bastano centottanta minuti per decidere chi, fra Fiumicino e Corneto Tarquinia, merita di passare il turno di coppa Italia e la gara si decide ai rigori. Ironia della sorte, a sbagliare quello decisivo è proprio Rosati che nella gara esterna aveva segnato il gol del pareggio che avrebbe consentito agli etruschi di passare anche con uno 0 a 0. Ma andiamo con ordine.
Le due squadre si presentano in campo con una calma olimpica e danno vita ad una prima parte di gara al profumo di camomilla. Due soli lampi: il bel colpo di testa di Campoli che, lasciato solo in area, porta in vantaggio gli aeroportuali e la risposta quasi immediata di Cruciani, che dopo una bella galoppata sulla fascia tira una bordata che batte imparabilmente Mauro per il pareggio. Il resto è noia mortale.
La Corneto soffocata dai soliti evanescenti individualismi non fa un cross e non tira mai in porta, i locali aspettano il fischio finale confidando, a ragion veduta, in una lotteria che li vedrà prevalere. La squadra di Mister Ercolani si manifesta sempre più “Pastorellidipendente” (l’attaccante era assente per un risentimento muscolare) e questo preoccuperebbe un poco, se i risultati in campionato non inducessero alla tranquillità e, sopra tutto, se l’obbiettivo dichiarato non fosse la salvezza. Senza impegni infrasettimanali di coppa ora la squadra potrà lavorare con maggiore serenità per trovare il gioco arioso e divertente che potenzialmente potrebbe e saprebbe esprimere. Musi lunghi negli spogliatoi alla fine della partita, ma con chi prendersela? Il pallone è un gioco di squadra.