Rinvenimento reperti archeologici, l’Agraria scrive al ministro Franceschini

Riceviamo e pubblichiamo

TARQUINIA  -  LA CIVITA  - ARA DELLA REGINA«L’Università Agraria di Tarquinia è proprietaria dei terreni per pagare l’IMU, ma non è proprietaria dei terreni per ricevere i premi di rinvenimento sui reperti archeologici». Lo dichiara il presidente Alessandro Antonelli che ha scritto una lettera al ministro Dario Franceschini, per segnalare questo atteggiamento schizofrenico da parte dello Stato.

«Tutto nasce dalla richiesta, peraltro dovuta, di percepire i premi di rinvenimento ai sensi dell’art.92 del D.Lgs n. 42/2004 sui reperti archeologici trovati in località Civita. – spiega il presidente Antonelli – Il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo si è avvalso dell’Avvocatura Generale dello Stato, la quale, dopo motivato parere, ha concluso che “i terreni dove hanno avuto luogo i ritrovamenti sono oggetto di proprietà collettiva tanto che l’Università Agraria né è solo intestataria formale, pur avendone la gestione”. Prendendo per buone le parole dell’Avvocatura dello Stato siamo al paradosso. Lo Stato non ci esenta dal pagare l’IMU, perché ci configura come proprietari in base all’intestazione formale, si legga catastale, ma non ci accorda i premi di rinvenimento perché non siamo proprietari, ma solo Ente gestore. Contraddizione assurda, tanto più se si richiama a quanto avvenuto nel 2001, dove sono stati riconosciuti premi riferiti agli anni dal 1984 al 1988. Le conclusioni sono incomprensibili e ingiuste. Lo Stato non può trattare in maniera diversa il medesimo soggetto giuridico a suo esclusivo vantaggio, interpretando le norme in maniera incoerente. Per essere ancor più chiari, paghiamo l’IMU perché proprietari dei terreni in cui sono trovati i reperti, ma non abbiamo diritto al premio di rinvenimento perché non siamo proprietari dei terreni. Abbiamo sempre sostenuto le campagne di scavo sia economicamente che logisticamente, aiutato le università, collaborato con la Soprintendenza, risolto problemi concreti per favorire le scoperte. Avremmo usato queste somme per i medesimi obbiettivi. Non è grave la mancata erogazione ma l’assoluta incongruenza con quanto preteso dallo Stato in tema di IMU. Urge più che mai una legge che riordini le proprietà collettive».