Riceviamo e pubblichiamo
L’intera Giunta dell’Università Agraria di Tarquinia ha partecipato, alla riunione convocata a Roma presso la sala Tirreno della Regione Lazio, in cui l’assessorato agli Enti Locali ha presentato alle Università Agrarie la bozza di legge che riformerà e disciplinerà gli Enti Agrari.
“Una legge – ha commentato il Presidente Antonelli – attesa da anni chiamata a disciplinare un vuoto che da sempre danneggia le Università Agrarie. Importante l’impegno preso dall’Assessore Cangemi per un’approvazione entro l’anno. Una bozza che sarà ora discussa in primis dagli Enti coinvolti, già inviata dall’assessorato sarà sottoposta anche all’attenzione del Consiglio di Amministrazione dell’Università Agraria che dovrà entro il 23 marzo predisporre proposte e modiche al testo elaborato”.
“Con orgoglio – continua Antonelli – riscontriamo come l’Università Agraria di Tarquinia e il nostro modo di intendere la proprietà collettiva appaiono quasi come modello per il nuovo testo. Le Università Agrarie assumono definitivamente tra le loro funzioni parole chiave come promozione territoriale, cultura, sociale turismo, ambiente, dando nuova linfa alla capacità produttiva. Una modernizzazione che a Tarquinia abbiamo compiuto da tempo e che con buona pace di critici e denigratori è oggi oggetto della riforma e della nuova legge in corso di approvazione”.
“La possibilità di partecipare al processo di miglioramento della bozza presentata – continua Antonelli – è un’occasione da non perdere che oltre gli steccati ideologici e politici ci chiama ad una assunzione di responsabilità per il bene e il futuro degli Usi Civici e della proprietà collettiva”.
Importanti novità riguardano poi la natura giuridica: le Università Agrarie assumono lo status di Enti Pubblici non economici dotati di personalità giuridica. Previste riduzioni numeriche dei membri del Consiglio di Amministrazione, mentre la giunta esecutiva assume la forma della Deputazione Agraria con riduzione dei membri e delle competenze, importanti strumenti anche per la tutela del patrimonio archivistico nonché l’incardinazione della figura del presidente come manager di terreni e proprietà strategiche.