di Attilio Rosati
Una partita talmente delicata che se potessero, i ventidue in campo la giocherebbero con le pattine. La Corneto alla ricerca di una posizione di classifica più tranquilla ed il Pianoscarano che tenta disperatamente di uscire dalla palude della zona retrocessione. La fase di studio dura poco: già al 5’ minuto di gara, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Spirito, Rosati anticipa tutti e segna. 1 a 0. Reazione furente dei viterbesi che esercitano forte pressione sul centrocampo etrusco. Si lotta su ogni palla e si gioca a tutto campo. La Corneto potrebbe chiudere la partita sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto ancora da Spirito, ma Maisto manca di un soffio la deviazione a rete. Musella fa il suo proteggendo con uscite intelligenti la porta viterbese. La pressione del Pianoscarano si fa veemente, tanto che al 35’ la difesa etrusca va in confusione a tal punto da trafiggere il proprio portiere. Pareggio viterbese con il più classico degli autogol: appoggio sbagliato all’indietro 1 a 1. A quel punto la Corneto si scuote e costruisce due nitide occasioni da rete. A due minuti dal riposo, su una di queste azioni corali, Maisto si fa perdonare battendo con un raso terra diagonale il portiere avversario: 2 a 1 ma fortissime proteste degli ospiti che lamentano una vistosa trattenuta in area ai danni di un difensore (il numero 6 Malè), che, sostengono a gran voce gli ospiti, avrebbe potuto anticipare sventando il gol.
Nella ripresa il Pianoscarano lotta senza mollare nonostante al 16’ la squadra fosse rimasta con un uomo in meno per l’espulsione di Proietti Ragonesi e le reazioni dei ragazzi di Mister Ercolani, sono affidate sopra tutto alle incursioni sulla fascia di Sabbatini, che tiene palla facendo salire la squadra e almeno in un paio di circostanze manca di un soffio l’assist vincente. Ci si mette anche la sfortuna, a ostacolare la rimonta viterbese. Al 20’ una bomba di Malè s’infrange sulla traversa di Vittori. Con il trascorrere dei minuti, il Pianoscarano si getta in avanti con sempre maggior furore agonistico, si espone al contropiede di una Corneto guardinga e forse un po’ troppo sprecona. Il risultato rimarrà inchiodato sul due a uno.