Riceviamo e pubblichiamo
Il M5S ha presentato in Regione Lazio una mozione, elaborata con il contributo del gruppo Spazio Aperto di Tarquinia, relativa alla cessione alla Società Autostrada Tirrenica della strada S.S. Aurelia compresa tra Civitavecchia e Rosignano, 200 km destinati ad essere convertiti in autostrada a pagamento. Le premesse della mozione affermano che, nonostante un prezzo di pedaggio superiore a 15 cent/km, il canone che la SAT dovrà corrispondere all’ANAS per la concessione della strada statale sarà irrisorio per i 100 km a nord di Grosseto e inesistente per la tratta Grosseto – Civitavecchia, che sarà ceduta gratuitamente.
La mozione vuole impegnare il presidente della Regione Lazio e la Giunta ad intraprendere tutte le azioni necessarie ad impedire la trasformazione di una statale pubblica gratuita in autostrada “Tirrenica” a pagamento, evitando pesanti pregiudizi economici ai residenti nei comuni lambiti dall’infrastruttura, a cui viene negato il diritto alla mobilità.
Silvia Blasi, consigliera del M5S, ha dichiarato che “la cessione gratuita della statale rappresenta un indebito incentivo economico all’attività d’impresa della SAT, in contrasto con la normativa comunitaria in tema di aiuti di Stato, nonché una regalia ad una società privata. La “Tirrenica” è simbolo di un intreccio tra politica, finanza, costruttori e concessionari, ben rappresentato dalla composizione dell’azionariato SAT, che unisce i soliti palazzinari (Gruppo Gavio, Benetton e Caltagirone), una banca “rossa” (Montepaschi), alcune cooperative “rosse” (Halcoa) e personaggi in palese conflitto d’interesse come il dalemiano Bargone ad un tempo presidente di SAT e commissario governativo per l’autostrada”.
La Blasi segnala inoltre che “mentre i dati di Autostrade per l’Italia indicano un calo di veicoli in transito sulla Roma-Civitavecchia e le strade regionali continuano a non essere in sicurezza, la casta politica regala una strada statale vitale per i cittadini ad una società privata, con grave pregiudizio per i destini delle comunità locali”, e conclude: “la SAT non esiterà ad aumentare i pedaggi nel caso, già attuale, in cui le stime di traffico non coincidessero con la realtà e più l’autostrada sarà cara, più sarà negato ai cittadini il diritto alla mobilità, perché sulla costa nord della nostra regione non esiste viabilità alternativa”.