Riceviamo e pubblichiamo
Il Sindaco di Tarquinia, soffre di miopia politica, questo, purtroppo si legge nel comunicato in cui bacchetta gli imprenditori di Tarquinia per la mancata ricaduta sulle aziende locali, dei capitali spesi dalla SAT per la realizzazione del lotto 6A dell’Autostrada Tirrenica. Mazzola lo ha fatto con il carbone, con la zona industriale e poi con l’Autostrada, quello di non voler mettere a fuoco il territorio e la sua economia. Infatti continua ad appoggiare progetti estranei al tessuto economico locale, con la promessa di immaginari posti di lavoro e commesse, che immancabilmente, non arrivano.
Il problema è a monte, l’aver analizzato superficialmente il progetto della Tirrenica nella sua interezza, non considerando i costi ed i benefici dell’infrastruttura sul tessuto economico del territorio. Non sono stati tutelati i Tarquiniesi, la loro economia, le imprese locali a cui prospettava l’ottenimento di lavori, senza aver avuto dal General contractor della SAT, ovvero dalla SAT LAVORI le adeguate garanzie. Non ha considerato che ad ogni grande progetto (Autostrada Tirrenica/SAT) stanno le grandi imprese pronte ad accaparrarsi i gradi appalti, a cui non si accede, facendo i consorzi locali ma partecipando a inafferrabili bandi di gara, divisi in lotti dell’opera, che, sebbene l’importo complessivo, non sia stato affidato con un bando di gara europeo.
La cosa è stata affrontata con troppa leggerezza credendo alle promesse politiche, invece di insistere su l’unico progetto in grado di dare lavoro a tutte le piccole imprese locali, la messa in sicurezza della SS Aurelia, che poteva fare Anas utilizzando le piccole imprese locali, i cui benefici di occupazione e ritorno economico sarebbero rimasti sul territorio. Questa superficialità ci ha portato al risultato di oggi: ci ritroviamo un territorio massacrato, le imprese locali escluse dai giochi senza possibilità d’appello, proprio come denunciavano i cittadini, profeti, loro malgrado, di questo scenario.
Chissà se il Sindaco avrà mai il coraggio di ammettere che ha fatto vane promesse a tutti i Tarquiniesi? Come la favola del ponte alternativo sul Fiume Mignone, come sul pedaggio che saremo costretti a pagare, visto che sul CIPE del lotto 6A, non esiste garanzia sull’esenzione, diversamente dai lotti Toscani, a cui è stato assicurata l’esenzione ai residenti per i primi 40 KM.
I cittadini ricordano ancora l’incontro pubblico avuto alla Farnesiana in cui cercava di tracciare ipotetiche strade alternative all’autostrada, perché non compresi nel progetto, tracciandole sulla carta con un pennarello nel tentativo di convincere gli abitanti della Farnesiana che le sue parole valevano più del progetto approvato dal CIPE. Oggi, a distanza di quasi due anni anche l’ex vice sindaco,Giovanni Olivo Serafini, dovrebbe ammettere le colpe dell’allora maggioranza, della leggerezza con cui fu affrontato l’argomento autostrada.
L’Amministrazione ha completamente ignorato le proposte di viabilità del Gruppo “Per il bene di Tarquinia”, che denunciava la palese violazione del diritto alla mobilità dei suoi cittadini, diritto costituzionalmente protetto, che così veniva oltreché ignorato, calpestato. Invece di farlo proprio e pretendere le migliorie, si è preferito dimostrare devozione alla concessionaria SAT, che oggi lascia tutti fuori dai giochi, con buona pace di chi, arriva a bacchettare proprio coloro a cui ha fatto tante promesse e le ha disattese.
Per il Bene di Tarquinia
Marco Tosoni