Riceviamo e pubblichiamo
Le Saline di Tarquinia sono una risorsa per l’economia del nostro territorio per creare ricchezza ed occupazione, basta quindi vedere milioni di euro spesi per la realizzazione di un eco albergo, una foresteria, un ristorante, un bar, un centro visite e un’attrezzata sala convegni, andare in rovina già prima di essere utilizzati. Queste strutture finite di essere ristrutturate già nel 2008 versano in un totale stato di abbandono e degrado che stride in modo vergognoso anche con la forte crisi occupazionale che stiamo vivendo. Vedere infatti queste opportunità di sviluppo economico e sociale andare in rovina è inaccettabile.
L’eco-albergo, la cui spesa si aggira intorno al 1,2 mln di euro, è ormai diventato oltre che dimora di piccioni anche bersaglio di qualche vandalo o disperato, visto che una delle porte di ingresso alla struttura è stata chiaramente forzata, poi richiusa in modo precario. Per la foresteria, il ristorante, il bar, la sala convegni e il centro visite è la stessa triste situazione. Anche per queste strutture sono stati spesi centinaia di miglia di euro e il tutto versa nell’abbandono più totale. Un patrimonio immenso quindi che deve essere utilizzato, e lo si potrebbe fare in mille modi, ma che invece versa nel degrado. Tanti i progetti e le iniziative che si potrebbero sostenere grazie all’utilizzo di queste riqualificate strutture.
Sono ormai anni che si segnala questa vergognosa situazione, che peggiora di anno in anno, mentre il tutto sta andando in rovina. Basta a tutto questo. Il Comune di Tarquinia come abbiamo sempre ribadito deve essere l’Ente capofila e preposto alla gestione della Salina di Tarquinia in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, l’Università della Tuscia di Viterbo, la Provincia di Viterbo e la Regione Lazio. Il 29 giugno 2012, un anno fa ormai, in consiglio comunale si era annunciata la costituzione di una “commissione speciale” che seguisse e lavorasse per sbloccare la questione della concessione della Salina con l’Agenzia del Demanio. Il consigliere di maggioranza Angelo Centini annunciava in quella sede forme di protesta forti per dimostrare il dissenso del Comune sulle posizioni assunte dall’Agenzia. Ad oggi oltre il silenzio, che cosa si è fatto?
L’annosa questione della concessione delle Saline al Comune ritorni con incisivo interesse al centro dell’azione amministrativa comunale, un monito questo lanciato ormai da anni e ribadito nuovamente il 5 luglio 2012. In questi giorni a tal proposito scriveremo al Presidente del Consiglio Comunale, ai consiglieri, al Sindaco e agli assessori, perché si riprenda quindi con vigore quanto proposto e dichiarato. Sarà anche l’occasione di informare sui recenti risvolti che riguardano la Salina a livello di programmazione nazionale. Non mandiamo in malora una così immensa risorsa, la Salina di Tarquinia è una delle concrete opportunità di rilancio socio-economico della nostra Città di Tarquinia.
Alessio Gambetti
Popolo della Libertà di Tarquinia