Riceviamo e pubblichiamo
(s.t) L’olocausto, il dramma dei campi di sterminio nazisti, il dolore immenso e la paura raccontati dalle parole, la voce e gli occhi di chi li ha vissuti. Martedì 19 febbraio, dalle ore 9,00 alle 12,30, nell’aula Magna dell’IIS Cardarelli di Tarquinia, Alberto Sed, sopravvissuto alla deportazione, offrirà a studenti e docenti una testimonianza che vuole essere monito e insegnamento per le nuove generazioni.
“Sono stato un numero. Alberto Sed racconta” è il libro che porta, già nel titolo, la firma di un uomo straordinario: 84 anni ed una vita in cui, per lungo tempo, non ha voluto parlare della sua terribile esperienza, blindata nell’anima insieme ad un dolore immenso e inenarrabile. Sino a quando, un giorno, come lui stesso ha dichiarato, «finalmente le parole sono arrivate, sgorgando dal profondo, come fossero lì da sempre, in attesa».
«L’incontro con Alberto Sed – afferma il dirigente scolastico Laura Piroli – rappresenta una preziosa opportunità di ascoltare, attraverso le parole di un sopravvissuto, una testimonianza degli orrori che attanagliarono il popolo ebraico. Il dramma dell’olocausto e la profondità del suo orrore devono rimanere vivi ed impressi per sempre nella nostra memoria collettiva».
A5491: questo il numero che i nazisti tatuarono sul braccio del giovane Sed, all’arrivo nel lager di Auschwitz-Birkenau dove persero la vita sua madre e due sorelle, questo lo spunto da cui nasce un ricordo che è indelebile non solo sull’avambraccio, ma anche nell’animo e nella testa. Parteciperà all’incontro anche Roberto Riccardi, ufficiale dei carabinieri nonché giornalista e scrittore, che con sensibilità ed intensità particolari ha saputo raccogliere e restituire la storia di Sed nel libro “Sono stato un numero. Alberto Sed racconta”.
L’incontro all’IIS Cardarelli è stato organizzato dai docenti di religione Anna Maria Catalani e Luca Bondi. «Riteniamo che questa sia la forma migliore per fare incontrare ai ragazzi la storia – sostengono – e, nel caso specifico, ci auguriamo che l’evento possa suscitare una profonda riflessione sulla Shoah». «L’iniziativa – precisa Bondi – nasce anche sulla scia di un incontro, sempre in una scuola, con un altro sopravvissuto, Nedo Fiano. Allora mi sono reso conto di quanto il coinvolgimento degli studenti fosse profondo, al pari dell’attenzione dimostrata e della voglia di sapere».
L’IIS Cardarelli, il 2 marzo, sarà coinvolto in un altro evento sul tema delle deportazioni: nell’ambito di Book&Wine, la rassegna enoletteraria organizzata e promossa dall’Università Agraria di Tarquinia, alcuni studenti ed il dirigente scolastico saranno protagonisti dell’incontro con lo storico Mario Avagliano, durante il quale l’Ente provvederà alla consegna all’Istituto di alcune copie delle opere dell’autore.