Guerra politica sull’arsenico: “L’operato dell’amministrazione Mazzola è stato gravemente insufficiente”

Riceviamo e pubblichiamo

Leggendo le parole del Sindaco Mazzola ci sembra quasi che abbia compreso perfettamente la situazione della sua maggioranza, ha semplicemente invertito le parti. Rovesciando infatti la frase “maggioranza coesa ed operativa e minoranza allo sbando” si ottiene perfettamente il quadro politico cittadino. Non sono certo di nostra estrazione politica gli amministratori venuti alle mani davanti alla cittadinanza.

Non è certo un nostro rappresentante l’assessore ai lavori pubblici che non esce più allo scoperto per paura di rappresaglie dei commercianti, inviperiti per un’isola pedonale non concertata, e per paura di dover dare giustificazioni delle sue “opere” alla cittadinanza e da 4 mesi che deve essere presente in consiglio comunale. Non appartengono ai nostri gruppi i consiglieri, dei quali non abbiamo mai avuto il piacere di conoscerne la voce ed i pensieri, probabilmente perché intimoriti da possibili reprimende del soviet tarquiniese.

Non abbiamo eletto noi il sindaco che dal 1 gennaio ha pubblicato un’ordinanza di non potabilità della nostra acqua guardandosi bene dal provvedere all’installazione di un dearsenificatore ampiamente sollecitato da tutte le forze di minoranza e da tutti i cittadini, nonostante una pioggia di milioni piovuti dalla ciminiera di Torre Valdaliga Nord, utilizzati soltanto per opere inappropriate o incomplete, atte a promuovere l’immagine di qualche amministratore in campagna elettorale.

Siamo invece stati noi a richiedere di reinvestire in questa opera gli introiti dell’Imu, pari alla sproporzionata cifra di circa 7,5 milioni di euro annui, prelevati dalle tasche dei cittadini che in cambio non ricevono altro che catenelle e divieti.

Riteniamo gravemente insufficiente l’operato di questa amministrazione, altro che “maggioranza coesa che progetta, cerca le risorse ed approva opere ed iniziative”, qui si tratta di una maggioranza frammentata, che cerca si le risorse, ma le utilizza per imporre al territorio scelte non condivise, e che non ci ha mai dato segnali di apertura per un dialogo costruttivo. Quanto all’arroganza di cui veniamo tacciati dal primo cittadino non possiamo fare altro che replicare con il più classico dei “da che pulpito”!

I Gruppi Consiliari  UDC – PDL – TERZO POLO