Riceviamo e pubblichiamo
“Detesto le polemiche sui giornali che peraltro frequento assai poco. Per questo lascio che a replicare siano i fatti e i numeri – spiega l’Assessore Attilio Boni – La scelta di eliminare i servizi nella vendita della legna, è stata apprezzata dagli utenti. La prova è nell’incremento dei quantitativi venduti. Costi abbattuti in un momento di crisi che hanno incontrato il favore dei cittadini. In termini assoluti i quintali venduti al 31.12.2012 sono 1735, mentre lo scorso anno per il medesimo periodo erano stati 1571.
Non reputo la materia particolarmente interessante per la massa dei cittadini, ma viste le critiche mosse da qualcuno, mi è sembrato giusto tornare sull’argomento per smentire le affermazioni sbagliate che sempre lo stesso qualcuno aveva diffuso a mezzo stampa. Più che di questo dovremmo tutti concentrarci sulla crisi del settore, sull’esigenza di modernizzare un servizio storico. Il taglio dei boschi è fondamentale per preservare gli stessi, garantire un polmone verde alla città e pascoli alle biodiversità animali del territorio. I nostri boschi se non vengono tagliati ciclicamente rischiano di scomparire come già avvenuto in alcuni comuni confinanti.
Non si può affrontare la questione con i paraocchi e ascoltando le lamentele di pochi, le ditte boschive sono sempre meno e un Ente pubblico ha il dovere di ragionare con chi lavora senza forzare una concorrenza palesemente sleale. La scelta operata non solo ha tutelato i consumatori, ma ha anche incontrato il loro favore e il plauso delle ditte boschive, peraltro unanime il consenso sulla qualità del legname proveniente dai boschi della Roccaccia. Le critiche mosse una voce fuori dal coro smentita dai fatti”.