Riceviamo e pubblichiamo
“Moralizzazione della politica per l’equità e la democrazia, beni comuni, lavoro, sanità e territorio”. Sono questi i cinque punti alla base del programma politico della Federazione della Sinistra per il governo del Lazio, presentati oggi nella sala delle Carte Geografiche alla presenza dei segretari regionali della Fds Lazio e dei consiglieri regionali Ivano Peduzzi e Fabio Nobile.
“Cinque proposte sulle quali avviare il dibattito e il confronto programmatico con le forze politiche e sociali, a partire proprio dai temi della moralizzazione della politica – ha detto Loredana Fraleone, segretaria regionale prc/Fds – istituendo un tetto massimo di 3.000 euro mensili per i consiglieri e gli assessori regionali, eliminando i vitalizi e sostituendoli con il sistema contributivo e con la normativa pensionistica in vigore per tutti. La proposta prevede anche l’istituzione di protocolli per la legalità con le prefetture e la creazione di una “commissione Anti Mafia” e una legge regionale per il contrasto alla penetrazione dei capitali criminali. Sempre per quanto riguarda la moralizzazione della politica riteniamo essenziale la salvaguardia del pluralismo democratico e della rappresentanza di genere, senza soglie di sbarramento che impediscano l’effettiva rappresentanza della popolazione, la non eleggibilità dei condannati per reati puniti con pene, passate in giudicato , la trasparenza nel conferimento degli incarichi di dirigenza nell’ente Regione e negli Enti controllati e la riforma del regolamento per il funzionamento regionale”.
“Il secondo punto in programma riguarda l’energia, il rifiuti e l’acqua. Dal punto di vista energetico proponiamo la costruzione del Piano energetico regionale (P.E.R.); per i rifiuti con l’avvio della raccolta differenziata porta a porta in tutti i Comuni della Regione, il riutilizzo dei materiali, il blocco della realizzazione di nuovi inceneritori e il riutilizzo dei fondi per la riduzione, riciclo, riutilizzo e recupero, ma anche il passaggio alle “tariffe puntuali” (chi inquina e produce rifiuti, paga) e la chiusura delle megadiscariche poste a ridosso dei centri abitati come Malagrotta, Roncigliano, Cupinoro, con obbligo di bonifica ambientale a carico dei gestori. Per l’acqua, le proposte prevedono la protezione delle risorse idriche per assicurare una distribuzione di acqua potabile di qualità per tutti, con il rifiuto della privatizzazione come ha sancito il referendum del giugno 2011, l’attuazione del risultato referendario, attraverso una legge aderente a quanto contenuto nel referendum che dovrà svolgersi nel 2013, il Piano regionale Acqua con la revisione di tutti gli acquedotti pubblici con interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria o di rifacimento”.
“Per il terzo punto, il lavoro, le proposte vertono sul rifinanziamento della legge regionale sul reddito minimo garantito, non più finanziata dalla Giunta Polverini; sull’avvio di un nuovo modello economico della Regione, puntando su settori oggi non sufficientemente sostenuti, come l’agricoltura, la salvaguardia del territorio, la manutenzione ed il recupero dei centri storici, il trasporto pubblico, il risparmio energetico, il sostegno alle attività culturali, diffuse su tutto il territorio. Viene anche proposto un “Piano per il lavoro”, teso a sfruttare tutte le potenzialità offerte dalle risorse disponibili, per una riconversione produttiva fondata sul recupero ambientale e la sua tutela”.
“Il quarto punto è la sanità, con il rilancio del servizio sanitario pubblico, la revisione del piano della rete ospedaliera, l’unificazione delle liste d’
attesa, una lista prioritaria delle urgenze, trasparente e controllata, nuove assunzioni in base alle necessità e l’internalizzazione di lavoratori e lavoratrici. E’ necessaria inoltra un’accurata verifica delle strutture private accreditate, con penalizzazioni economiche nel caso di servizi non adeguati, il recupero e il potenziamento delle strutture sanitarie territoriali, che assorbano i servizi “tagliati” in ambito ospedaliero e l’abolizione dei ticket sanitari. Per il potenziamento della sanità pubblica proponiamo inoltre la creazione e l’implementazione delle strutture per l’erogazione delle cure primarie come le Case della Salute in collaborazione con i Medici di medicina generale, i Collegi professionali (IPASVI, Ostetriche e Tecnici di Radiologia) e le Associazioni professionali”.
“Al quinto punto del nostro programma c’è, infine, il territorio con la Legge regionale sul diritto all’abitare e la revisione del piano casa (legge N° 10 agosto 2011); il rilancio del ruolo della Regione nella programmazione urbanistica e territoriale, per contrastare modelli di sviluppo fondati sulla speculazione, sia con l’edificazione incontrollata sia con insediamenti inquinanti; la definizione di una normativa sulla destinazione d’uso dei suoli; il contrasto “delle grandi opere” come i due inutili e devastanti corridoi Autostradali: Civitavecchia–Livorno e Roma?Latina; il rilancio del settore dell’ edilizia attraverso il recupero dei centri storici e la manutenzione del territorio, con l’obiettivo del “consumo zero del territorio”; il rilancio del Tpl (trasporto pubblico locale) e l’unificazione del sistema intermodale per la realizzazione dell’azienda unica regionale; la piena attuazione del D.L.gs n. 81/2008 sulla Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro a tutela della vita dei lavoratori. Proponiamo infine la costituzione di uno sportello sicurezza che coinvolga tutte le amministrazioni pubbliche competenti, utile a fornire alle imprese tutta la collaborazione necessaria per la corretta applicazione delle norme”.
“La Fds del Lazio – ha commentato Loredana Fraleone a margine dell’iniziativa
– dispone di una proposta programmatica, per le prossime elezioni regionali, che affronta tutti i temi riguardanti le politiche della regione. Tale proposta verrà confrontata, nel suo insieme, con le organizzazioni sindacali, con le associazioni, con tutte le forme di aggregazione di cittadini presenti sui territori. Per la costituzione di una coalizione è indispensabile però trovare un accordo su alcuni punti qualificanti, che determinano la fisionomia di uno schieramento politico e del suo programma. Per quanto ci riguarda, il risanamento della regione, che con la gestione Polverini ha toccato il punto più basso, non può non partire da una moralizzazione dei comportamenti degli amministratori, che passa attraverso l’
eliminazione di privilegi ancora più intollerabili, in una situazione di sofferenza sociale diffusa”.
“Si tratta quindi di voltare pagina, rispetto alle politiche di una giunta di centrodestra, che non hanno fatto che aggravare i pesanti provvedimenti del governo nazionale. E’ urgente tornare alla tutela dei più deboli e al ripristino di diritti violati, a partire da quelli sanciti dalla Costituzione repubblicana, il lavoro, la salute, l’istruzione, l’accesso ai beni comuni”.