(s.t.) Non solo le Saline: il maltempo e le continue mareggiate che stanno in questi giorni imperversando al Lido di Tarquinia hanno portato non solo alla violenta erosione della costa e della duna di fronte all’Oasi naturalistica – come segnalato nei giorni scorsi – ma anche all’evidente danneggiamento di Porto Clementino.
Come testimoniato dalle foto, l’azione del mare agitato ha di fatto definitivamente sbriciolato una delle due piattaforme che erano presenti sul lato della struttura che si rivolge verso Tarquinia Lido, con il resto dell’opera costantemente e pesantemente vittima del mare. Come mostrato dalle immagini, infatti, l’erosione è evidente e lascia intendere che anche altre parti della struttura siano a serio ed immediato rischio.
Uno degli angoli più suggestivi del litorale tarquiniese continua a vivere momenti di evidente precarietà, soggetto come è alle tipiche mareggiate dell’autunno e dell’inverno cittadino. A chi, tra Soprintendenza e Comune, spetta farsi carico dell’intervento di protezione? Quali le possibili soluzioni per evitare ulteriori danneggiamenti?
Eppure anni fa, ai tempi dell’intervento di ripascimento che coinvolse il Lido, era stata creata una struttura di sbarramento poi rimossa, sembra su indicazione proprio della Soprintendenza. E da allora nulla è stato fatto per evitare una situazione che, allo stato dei fatti, sembra destinata a demolire letteralmente, anno dopo anno, un vero e proprio pezzo della storia cittadina sul quale, peraltro, le varie amministrazioni hanno anche investito in passato, senza mai però trovare soluzioni di salvaguardia.
Il tutto in attesa di sapere sei lavori per la tutela del litorale delle intere Saline – annunciati già nel 2007 e che sarebbero dovuti partire nel 2010 – fossero solo una promessa o potranno, anche se in ritardo, diventare una realtà.