L’Etruria in mostra a New York: dal 23 aprile l’archeologia della Tuscia in primo piano all’ISAW

L’Etruria e i suoi tesori protagonisti a New York: dal 23 aprile al 20 luglio 2025 l’Institute for the Study of the Ancient World (ISAW) della New York University ospiterà infatti la mostra “Rethinking Etruria”, iniziativa organizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, e quella per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. La mostra mette in dialogo due importanti siti etruschi: il Santuario di Poggio Colla (Firenze) e la Necropoli monumentale di Norchia (Viterbo), offrendo un’occasione per ripensare l’Etruria in chiave moderna attraverso un approccio che unisce archeologia, narrazione e tecnologia.

Norchia protagonista con i reperti della Necropoli Lattanzi

I materiali esposti provenienti da Norchia documentano le recenti attività di scavo e restauro avviate a partire dal 2018, condotte grazie a una concessione del Ministero della Cultura e dirette dal professor Vincent Jolivet dell’École Normale Supérieure, in collaborazione con la Soprintendenza. Tra i reperti più significativi spicca lo stamnos di Marce Atie, elemento centrale della sezione dedicata a Norchia, proveniente dalla tomba 3 del settore Lattanzi. In mostra anche altri oggetti del corredo funerario: coppe del gruppo Sokra, brocche a vernice nera, piattelli e coppette acrome. Per la prima volta saranno visibili al pubblico i cippi della tomba 7, un frammento di ala di sfinge e una colossale testa in tufo ispirata ai modelli ritrattistici di Alessandro Magno, rinvenuti nell’area della tomba 1.

Tecnologia e ricostruzioni per raccontare il paesaggio etrusco

“Rethinking Etruria” è arricchita da un avanzato apparato multimediale che accompagna il visitatore nella scoperta dei contesti archeologici. Le installazioni digitali ricostruiscono in maniera immersiva l’architettura della necropoli di Norchia e il paesaggio rupestre in cui è inserita, valorizzando i reperti con approfondimenti visivi e contenuti interattivi. La mostra si configura così come un’importante vetrina internazionale per il patrimonio archeologico della Tuscia e offre una chiave di lettura contemporanea del mondo etrusco, a partire dalla sua materialità e dalle sue trasformazioni.