


Riceviamo Italia Nostra Sezione Etruria e le realtà associative che hanno organizzato la manifestazione del aprile a Vulci e pubblichiamo
La Tuscia si è alzata in piedi. Migliaia in marcia contro il Deposito di Rifiuti Radioattivi. Una marea pacifica e determinata ha attraversato il cuore del Parco Archeologico di Vulci domenica 6 aprile. Migliaia di persone, arrivate da tutta la Tuscia, hanno dato vita a una manifestazione straordinaria, composta e partecipata, per dire un chiaro e deciso NO al Deposito Nazionale di Rifiuti Radioattivi. È stato un momento storico: un intero territorio ha camminato unito per difendere la propria terra, la propria economia, la propria storia. E per rivendicare il diritto di decidere il proprio futuro.
Un grazie sincero a ogni cittadino che ha risposto all’appello, ai comitati e alle associazioni, ai sindaci con la fascia tricolore, alle amministrazioni locali, al mondo agricolo e culturale, ai giovani e alle famiglie: tutti insieme, tutti dalla stessa parte. Un ringraziamento speciale va anche ai volontari, alla Protezione Civile e alle forze dell’ordine, che hanno garantito il regolare svolgimento della giornata, contribuendo a rendere la manifestazione sicura, ordinata e accogliente per tutti. Il contesto non poteva essere più significativo: Vulci, luogo simbolo della nostra identità e custode di una bellezza millenaria. La manifestazione si è svolta nel pieno rispetto del sito archeologico e dell’ambiente circostante, con cura per ogni dettaglio logistico e attenzione all’inclusività, affinché nessuno fosse lasciato indietro. Una giornata che resterà. Ma quella di Vulci non è stata che una tappa. Il cammino continua: l’11 maggio saremo a Corchiano, più determinati che mai, finché questo progetto non sarà cancellato. La Tuscia ha parlato. Con coraggio, con dignità, con amore.
