

“Le tre unità”, tre lingue diverse, tre diverse prospettive: “Ma non c’è nulla di legato a religione, filosofia o simbologia, non è una scelta voluta: è la mia struttura”. Venerdì 14 marzo, alle ore 17 e 30, la sala consigliare del Comune di Tarquinia ospiterà la presentazione della raccolta di poesie di Mara De Santis, “Le tre unità”: opera prima, il volume mette assieme trenta composizioni nelle tre lingue che l’autrice padroneggia – italiano, spagnolo e inglese –, le stesse che, da insegnante, trasmette ai suoi studenti.
“Ogni poesia nasce già così, – spiega Mara – mi arriva in testa direttamente nella lingua in cui è scritta: quando ragiono e voglio concretizzare un pensiero o un concetto, nasce nel modo in cui potete poi leggerlo. Questa convinzione mi è stata confermata anche da una studentessa che mi ha detto che, quando parlo, sono una persona diversa in ogni lingua. Nulla passa dalla traduzione: ne altererebbe la sonorità e le diverse strutture sintattiche delle lingue snaturerebbero l’idea originale”.
Le lingue come espressione di sensibilità diverse
Le tre sezioni del libro rispecchiano diverse sfaccettature della sensibilità dell’autrice: l’italiano è legato all’intimità emotiva, lo spagnolo esprime l’istinto, mentre l’inglese si presta al pensiero astratto. “Le poesie raccontano tanto, forse tutto di me. – prosegue Mara – Chi mi conosce sa che non sono generosa nel condividere le mie cose personali, e questo è forse l’unico modo in cui lo faccio. Perché la poesia, – a differenza della narrativa, che ha uno svolgimento e un finale – viene interpretata in modo diverso da ciascuno, in base alle rispettive esperienze e al proprio vissuto. Per questo mi affascina: la poesia dà personale diventa universale”.
L’amore per questo genere letterario nasce in adolescenza: “Sono sempre stata una grande lettrice, ma la poesia l’ho scoperta relativamente tardi. Il primo amore, al liceo, è stato Petrarca, poi all’università ho avuto la fortuna di studiare intere raccolte, dal Canzoniere stesso a tanta produzione in inglese e spagnolo, dalle origini al contemporaneo. E tutti mi hanno ispirato: chi è appassionato di musica e poesia nelle cose che ho scritto ritroverà queste ispirazioni”.
Con un riferimento, però, su tutti. “Sicuramente Federico García Lorca ha lasciato un segno profondo e ho avuto la gioia di scoprirlo tramite un’insegnante che lo adorava. Quanto ha prodotto è frutto di un genio, e di una personalità che sento molto: adoro come in lui ogni cosa sia rievocata dai sensi, dagli odori, dai colori e dai profumi dell’Andalusia”.
L’insegnamento come trasmissione e confronto
Oggi il legame con la poesia e la narrativa è parte integrante del suo lavoro di docente, qualcosa da trasmettere agli studenti. “Cerco di non soffermarmi mai sempre sugli stessi testi: non cambio gli autori, ma magari propongo altre opere, per non restare stagnante e cercare nuovi spunti. Poi c’è tutto il lavoro di preparazione autonomo, che mi porta a scoprire o riscoprire cose. Ma il rapporto con gli studenti non sta tanto in quello che io dico loro o in quello che il manuale insegna, quanto nel modo in cui me lo restituiscono. Sai, ad esempio, cosa mi piace del rapporto con gli studenti? Scoprire, a trenta anni di distanza, cosa un autore ha detto loro, rispetto a cosa ha detto a me”.
L’incontro con l’autrice sarà condotto dal direttore de lextra.news Stefano Tienforti e arricchito dalla lettura di alcune poesie della raccolta, tramite le voce di studenti ed ex studenti dell’Istituto San Benedetto, dove Mara De Santis insegna. L’evento è organizzato dal Comune di Tarquinia e dalla Biblioteca Comunale di Tarquinia.
