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Soddisfazione per gli studenti della classe 5 CSA del Liceo Scientifico Scienze Applicate dell’Istituto Vincenzo Cardarelli di Tarquinia agli Stati Generali della Scuola Digitale: nel corso della IX edizione dell’evento, svoltasi presso il Chorus Life Arena di Bergamo, è stato presentato “LuminAI: Scoprire la Fisica della Luce con l’AI”, progetto, realizzato dalla classe del Cardarelli per l’anno scolastico 2023/24, che ha coinvolto gli studenti in un percorso di ricerca didattica sull’intelligenza artificiale applicata all’insegnamento della fisica. Supervisionato dalla docente Flora Breccia, il lavoro rientra nella sperimentazione “ImparIAmo”, promossa da ImparaDigitale. Questo programma ha coinvolto 50 scuole di 16 regioni italiane, con la partecipazione di 328 tra docenti e dirigenti scolastici e 112 consigli di classe. I risultati della sperimentazione sono stati consegnati al Ministero dell’Istruzione e del Merito e sono disponibili sui canali di ImparaDigitale.
L’intelligenza artificiale applicata alla didattica
Il progetto dell’Istituto Cardarelli ha dimostrato come l’intelligenza artificiale possa supportare lo studio della fisica, rendendo l’apprendimento più dinamico e personalizzato. Durante l’evento di presentazione, docenti, dirigenti scolastici e studenti hanno potuto approfondire il funzionamento di LuminAI e confrontarsi con Antonio Farroni e Margherita Parisi, ex studenti della classe 5 CSA ora iscritti al Politecnico di Milano. La discussione ha evidenziato i vantaggi dell’integrazione dell’IA nei processi educativi, ma anche le sfide legate all’uso critico di queste tecnologie. Gli studenti hanno illustrato il percorso che ha portato alla realizzazione del progetto, soffermandosi sulle fasi di progettazione e sperimentazione, nonché sull’importanza di competenze come analisi dei dati e valutazione critica delle risposte generate dall’intelligenza artificiale.
Un contributo al futuro dell’istruzione
LuminAI rappresenta un esempio concreto dell’impatto delle tecnologie digitali nell’insegnamento delle discipline STEM, favorendo un approccio più interattivo e basato sulla sperimentazione. “L’intelligenza artificiale è ormai parte della nostra realtà quotidiana e scolastica – ha commentato la professoressa Breccia – e il nostro compito è imparare a governarla con competenza, affinché diventi un assistente nell’apprendimento piuttosto che un limite”.
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