Riceviamo dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia e pubblichiamo
Alla Società Tarquiniense d’Arte e Storia viene donata l’opera di Francesco Blasetti “Pius XI P.M. Portam Sanctam Aperit AN.JVB. MCMXXV” (Roma, 1925, Scuola Italiana del XX secolo) da parte del socio giornalista e scrittore Andrea Cotticelli in occasione del Giubileo 2025 per celebrare i 100 anni del dipinto di Blasetti raffigurante l’apertura della Porta Santa per il Giubileo 1925 da parte di Papa Pio XI alla presenza della Corte Pontificia, dove in primo piano è ritratto il Marchese Giovambattista Sacchetti (1893-1974) Foriere Maggiore dei Sacri Palazzi Apostolici a cui è intitolata la Sala Sacchetti del Palazzo dei Priori di Tarquinia sede della STAS. Donata con l’intento di preservarla ed esporla pubblicamente, l’opera verrà svelata a tutti sabato 14 dicembre alle ore 17.30 proprio nella Sala Sacchetti della STAS a Tarquinia e in tale occasione Andrea Cotticelli narrerà ai presenti la storia del dipinto e lo stretto legame che lega da secoli la famiglia Sacchetti al Vaticano.
I Marchesi Sacchetti, di antica origine fiorentina, sono da sempre un’aristocratica casata romana di provata fede papalina e con una storia quasi millenaria. Essi figurano nella Divina Commedia di Dante Alighieri, nel XVI canto del Paradiso, tra le famiglie fiorentine nobili di sangue e di animo. Nel 1573 si trasferirono a Roma diventando i banchieri della Curia. Nel Seicento ebbero come figura di spicco il cardinale Giulio Sacchetti (1587-1663), grande mecenate, che per due volte mancò l’ascesa al Soglio Pontificio. Fu questo anche il periodo in cui la famiglia acquistò vaste tenute e palazzi nel territorio di Tarquinia stabilendo così per secoli uno stretto legame con la città.
Altro legame indissolubile della famiglia fu quello con la Santa Sede che vide i Marchesi Sacchetti detenere dal 1794 al 1968 l’alta carica di Foriere Maggiore dei Sacri Palazzi Apostolici presso la Corte Pontificia, divenendo così esponenti di spicco della Nobiltà Nera di Roma.
La prestigiosa carica di Foriere Maggiore dei Sacri Palazzi Apostolici concessa dal Papa ai Sacchetti consisteva nella custodia dei Palazzi Apostolici del Vaticano e del Quirinale, la custodia della floreria apostolica, ossia del guardaroba pontificio comprensivo di ogni genere di arredo, suppellettile e masserizia ivi contenuto, l’organizzazione dei viaggi e villeggiature del Papa, allestendone gli alloggi, e la direzione della conduzione della sedia gestatoria durante il Corteo Papale.
Nel Novecento emerge la figura del Marchese Giovambattista Sacchetti (1893-1974), che per cinquant’anni, dal 1919 al 1968, ricoprì la carica di Foriere Maggiore dei Sacri Palazzi Apostolici, servendo devotamente ben cinque papi da Benedetto XV a Paolo VI. La profonda fedeltà al Pontefice e alla Santa Sede rimasta immutata nel corso dei secoli fece sì che Papa Pio XI nel 1932 onorò il Marchese Giovambattista Sacchetti del titolo di Marchese di Baldacchino, onorificenza che implicava per i Sacchetti lo stesso trattamento e le stesse precedenze dei Principi Romani.
Poi come accadde a tutte le famiglie della Nobiltà Nera che avevano fatto parte per secoli della Corte Pontificia, anche i Sacchetti si videro abolire la loro carica di Foriere Maggiore dei Sacri Palazzi Apostolici con il “Motu Proprio Pontificalis Domus” del 1968 di Papa Paolo VI, il quale sopresse la plurisecolare Corte Pontificia, ma furono l’unica famiglia nobile dopo il 1968 a ricoprire ancora un ruolo di rilievo nello Stato della Città del Vaticano, grazie al Marchese Giulio Sacchetti (1926-2010).
Figlio del Marchese Giovambattista Sacchetti, Giulio ha passato gran parte della sua vita impegnato in ruoli di alta responsabilità nell’ambito dell’amministrazione della Santa Sede, servendo devotamente ben cinque papi da Pio XII a Giovanni Paolo II.
Il Marchese Giulio Sacchetti dal 1947 al fianco di suo padre ha ricoperto all’interno della Corte Pontificia la carica di Coadiutore del Foriere Maggiore dei Sacri Palazzi Apostolici fino al 1968. Per la sua grande competenza e personalità quello stesso anno è stato l’unico laico cui Papa Paolo VI chiese di rimanere nella dirigenza amministrativa del Vaticano, conferendogli la carica di Delegato Speciale della Pontificia Commissione SCV e nominandolo anche Presidente della Consulta.
Egli si insediò così nel Palazzo del Governatorato in Vaticano assumendo il controllo della Guardia Svizzera, la Guardia Palatina, l’emissione delle monete e dei francobolli, la gestione del personale, la conservazione degli immobili interni ed esterni alle mura vaticane, la gestione dell’Annona e di tutto ciò che serviva al Vaticano in quanto Città. Il suo ruolo al servizio del Papa comportava anche l’accoglienza in veste formale dei Capi di Stato, di Governo e degli Ambasciatori stranieri che si recavano in visita ufficiale dal pontefice e che venivano da lui accompagnati alla porta degli appartamenti del Papa dove l’udienza avveniva in privato. Nel corso dei colloqui riservati il Delegato Speciale della Pontificia Commissione rimaneva ad intrattenere le consorti e gli accompagnatori degli illustri ospiti, stringendo così importanti amicizie in tutto il mondo.
Il Marchese Giulio Sacchetti esercitò anche la custodia sui due Conclavi del 1978, quelli dove furono eletti al Soglio Pontificio prima Giovanni Paolo I e subito dopo Giovanni Paolo II, insieme con il Prefetto della Casa Pontificia e con il comandante della Guardia Svizzera.
Sempre estraneo ai temi politici e teologici, il Marchese Giulio Sacchetti è stato l’unico laico italiano ad esercitare un ampio potere in Vaticano, sempre in rapporto diretto con il Papa e alle sole dipendenze del cardinale Segretario di Stato, rimanendo ai vertici dell’Amministrazione civile per oltre trent’anni, dal 1968 al 2001, ricoprendo una carica simile a quella di un Sindaco.
Tutto questo ha consentito ai Sacchetti di servire la Chiesa ininterrottamente per oltre cinque secoli.
Andrea Cotticelli, nato a Roma il 29 luglio 1982, è giornalista professionista con esperienza politico-parlamentare e istituzionale e scrittore di saggi storici.
Ha conseguito la Laurea Specialistica in Editoria e Giornalismo, con Tesi in Storia delle Relazioni Internazionali, presso l’Università Lumsa di Roma e il Master di Secondo Livello Parlamento e Politiche Pubbliche, con Tesi in Storia d’Italia, presso l’Università Luiss di Roma.
Ha collaborato per il settimanale Panorama, l’agenzia di stampa Ansa, il Tg3 e il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ha lavorato come addetto stampa per il gruppo parlamentare dell’MPA – Movimento per le Autonomie presso la Camera dei Deputati e per Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, dove ha svolto anche l’attività di redattore del portale di comunicazione scientifica Researchitaly del MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
È stato il web writer della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus occupandosi, fin dalla sua progettazione e messa online, del Sito Istituzionale.
Partecipa a presentazioni di libri, convegni, conferenze ed eventi legati alla sua attività di giornalista e scrittore.
Appassionato di Storia Moderna e Contemporanea, con particolare riguardo al periodo storico che va dal Risorgimento alla Prima Guerra Mondiale, Andrea Cotticelli è l’autore dei libri: La Propaganda Italiana nella Grande Guerra, edito da Pagine s.r.l. nella collana I libri del Borghese, Roma, 2011; Beatrice Orsini Sacchetti la regina nera nella Roma papalina del XIX secolo, edito da De Luca Editori D’Arte, Roma, 2018; Le chiavi del Mediterraneo. Gli esordi del Colonialismo Italiano, edito da Palombi Editori, Roma, 2020; L’ultimo gran ballo della Roma Pontificia. Ritratti e Storie Familiari della Nobiltà dell’Ottocento, edito da Palombi Editori, Roma, 2023.