12,5 milioni per potenziare la Blue Economy e migliorare le infrastrutture di ventiquattro comuni costieri del Lazio: è l’ammontare degli stanziamenti da parte della Regione Lazio nell’ambito di un piano di sviluppo per il litorale che, naturalmente, coinvolge anche Tarquinia e Montalto di Castro.
“Un piano che rappresenta un’opportunità concreta per lo sviluppo sostenibile del nostro litorale – le parole della vicepresidente della Regione Angelilli in sede di presentazione – integrando crescita economica, tutela ambientale e benefici sociali per le comunità costiere.”
Un piano costruito su due pilastri
Per raggiungere l’obiettivo della creazione di un modello di sviluppo costiero equilibrato e sostenibile, che tenga conto delle diverse esigenze del territorio, il progetto si articola in due importanti misure: da una parte il Fondo straordinario per lo sviluppo economico del litorale laziale, con una dotazione complessiva di 10 milioni di euro, che finanzierà progetti mirati alla valorizzazione delle risorse ambientali e storiche, al miglioramento dei servizi pubblici costieri e alla riqualificazione dei lungomari, con particolare attenzione alla creazione di percorsi ciclabili e pedonali, all’eliminazione delle barriere architettoniche e all’installazione di servizi essenziali per la sicurezza dei visitatori.
L’altro elemento portante è il piano operativo 2024 per la Blue Economy, maggiormente mirato alla sostenibilità ambientale: tra gli obiettivi principali, la riduzione dell’inquinamento delle acque marine, il recupero dei relitti, la lotta contro l’inquinamento da plastica e la promozione di progetti innovativi per la gestione delle risorse idriche ed energetiche.
Le opportunità per Tarquinia
Ogni comune costiero riceverà un finanziamento base di 50.000 euro, con ulteriori 1,3 milioni verranno distribuiti in base alla superficie e alla popolazione di ciascun territorio: nota positiva, quest’ultima, per Tarquinia, che data l’estensione del suo territorio compensa la difficoltà di gestione capillare con l’opportunità di accedere a una fetta maggiore di contributi. Nelle more del piano, inoltre, anche la possibilità di collaborazioni con le piccole e medie imprese e con i centri di ricerca attivi nel settore della Blue Economy.