Il 15 novembre, alle ore 21, il Teatro San Leonardo di Viterbo si trasformerà in un luogo di confine tra vita e finzione, dove lo spettatore è invitato a perdersi in un dialogo senza risposte definitive. Sul palco, diretto da Angelo Tanzi, troveremo un vecchio attore insieme al suonatore cieco di organetto Fiore Benigni. Con un’impronta beckettiana, il duo dialoga tra assoli e confessioni, esplorando la dualità dell’esistenza. Paolo Daniele cura il progetto sonoro, mentre i movimenti coreografici di Maria Vittoria Bosco contribuiscono a rendere onirica e suggestiva l’atmosfera.
Il viaggio tra Pirandello e Pessoa
Lo spettacolo inizia con una frase che introduce il pubblico a un percorso introspettivo: “Eccomi, sono Fernando Pessoa, o così mi hanno detto di essere.” Con questa battuta enigmatica, il protagonista invita a riflettere sui grandi temi della vita, come amore e illusione, verità e finzione, e il significato dell’esistenza. Citazioni tratte dalle opere di Luigi Pirandello e Fernando Pessoa si mescolano nel monologo, creando un racconto in cui confessioni intime si trasformano in spettacolo.
Un’esperienza poetica da non perdere
Tra assoli d’organetto e brevi scene che ricordano l’avanspettacolo, lo spettacolo si trasforma in una sinfonia poetica che parla a tutti. Lo spettatore troverà in ogni frase e in ogni nota musicale un riflesso di sé, tra domande profonde e ricordi. Per chi volesse assistere, i biglietti sono disponibili alla biglietteria del Teatro San Leonardo, da Underground e sul sito ArcheoAres. Per informazioni, Teatro San Leonardo: Via Cavour 9, Viterbo, tel. 366 878 2880, info@teatrosanleonardo.it.