17 agosto 1974: esattamente 50 anni fa si alzava per la prima volta la sbarra di una realtà di accoglienza turistica che è, tutt’ora, un punto di riferimento di Tarquinia Lido, il Camping Tuscia.
Quel giorno, arrivati i permessi, dopo due anni di lavoro Aldo Renzi, Margherita Gufi, i loro figli Giuseppina e Romolo e i consorti Renzo Bacciardi e Pierina Senigagliesi avviano un progetto che è qualcosa a metà tra un’intuizione e un sogno.
Una visione che aveva iniziato a farsi strada qualche anno prima, quando il campeggio a Tarquinia Lido non era dove siamo abituati a vederlo oggi, ma qualche centinaia di metri più a sud, nella pineta che dominava la zona dove oggi sorgono le case bianche. Lì, nel 1965, Renzo e Pina erano stati chiamati a gestire il bar e il rudimentale minimarket della struttura, forti dell’esperienza accumulata con l’alimentari aperto al centro storico, lungo il Corso.
Su quei pini e quelle tende, però, allungano le proprie ombre lottizzazioni, palazzi e villette: è l’inizio degli anni ‘70 e l’esperienza di quel camping si chiude, lasciando nell’animo e nella testa di Renzo e Pina una scintilla: l’idea di ripartire, di trasformare il loro lavoro, di investire in quel turismo popolare e in espansione visto come una grande occasione.
Ci vollero due anni per ottenere una concessione per il terreno limitrofo, bonificarlo e ottenervi i permessi: due anni di lavoro estenuante, dopo aver investito i loro risparmi, che proprio il 17 agosto 1974 segnarono l’avvio di una storia che prosegue, anno dopo anno, da allora, sempre con la stessa partita IVA.
Il Camping Tuscia in questi cinque decenni ha accolto ogni estate migliaia di turisti, diventando ogni volta una città nella città e confermandosi una delle realtà più solide e longeve del litorale di Tarquinia. Ha superato difficoltà e problematiche – forse le alluvioni sono quelle che più iconicamente rappresentano la capacità di superare i momenti più duri – ed è cambiato: cambia la struttura, perché si è trasformato il modo di vivere il turismo. Sono cambiati gli ospiti, ma non troppo: perché molti di quelli che oggi celebreranno questo anniversario sono figli o nipoti di chi per anni ha vissuto l’estate al campeggio. Sono cambiati i volti di chi, anno dopo anno, li accoglie, perché il tempo fa il suo corso, e anche la vita.
Qualcosa, però, non cambia mai al Camping Tuscia: una gestione in cui la famiglia è al centro, faro e punto di riferimento. In cui il testimone è passato da una generazione all’altra, e quella ancora più giovane è già pronta a seguire una traccia che è letteralmente nel DNA. Un’impronta così forte che, per famiglia, non si intende solo quella dei protagonisti della storia che abbiamo raccontato o dei loro discendenti, ma si allarga a tutti coloro che in questi anni, su quell’area di pineta bonificata ad inizio anni ‘70, ha contribuito a costruire i ricordi più vividi del Camping Tuscia, alle donne e agli uomini che hanno, con il loro lavoro, scritto una pagina importante anche della nostra città.