Tarquinia, la Guardia di Finanza sequestra oltre 200 capi contraffatti tra abbigliamento, calzature, borse e accessori

Riceviamo dalla Guardia di Finanza e pubblichiamo

Prosegue la lotta all’abusivismo commerciale, alla contraffazione ed altre collegate forme di illegalità lungo il litorale da parte della Guardia di Finanza di Viterbo.

Nei giorni scorsi, infatti, all’esito di specifiche attività di osservazione condotte dai finanzieri della Compagnia di Tarquinia, talvolta impiegati in maniera occulta tra i bagnati sulle spiagge, da Tarquinia a Pescia Romana sono stati effettuati numerosi interventi, anche con l’ausilio di sei allievi marescialli, frequentatori del secondo anno di studi presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti dell’Aquila, assegnati temporaneamente alla citata Compagnia nel corso dei quali sono stati sottoposti a sequestro, ai sensi dell’art. 354 c.p.p., più di 200 capi d’abbigliamento e accessori tra borse, borselli, cinture, cappelli, pantaloni, magliette, costumi e calzature tutti recanti marchi di fabbrica registrati, contraffatti o illecitamente riprodotti dei più noti brand come Louis Vuitton, Liu Jo, Gucci, Nike, Adidas.

In taluni casi, la merce contraffatta è stata recuperata nel corso dei servizi di perlustrazione di specifici luoghi notoriamente utilizzati per lo stoccaggio e l’occultamento di capi contraffatti, generalmente posti in vendita ad opera di extracomunitari di nazionalità senegalese, in altri casi, alla vista dei finanzieri, i venditori hanno abbandonato o nascosto tra la folta vegetazione i borsoni, dandosi poi precipitosamente alla fuga nelle varie direzioni.

Il potenziamento estivo dei controlli, la partecipazione al progetto “spiagge sicure – Estate 2024” del Comune di Tarquinia teso al potenziamento dell’attività di vigilanza e contrasto del fenomeno dell’abusivismo commerciale, testimoniano l’interesse e il forte impegno delle Fiamme Gialle nel peculiare settore della contraffazione e del commercio di prodotti non genuini e insicuri in quanto danneggia il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole, provoca un danno sociale, in quanto sfrutta soggetti deboli, il lavoro minorile e il lavoro “nero” e arreca un danno per l’Erario poiché la vendita avviene in totale evasione d’imposta. E’ doveroso ricordare che anche il cliente che acquista, a titolo privato, prodotti con marchi contraffatti o illecitamente riprodotti è soggetto ad una sanzione amministrativa da 300 euro a 7.000 euro che in misura ridotta lo costringe a pagare 600 euro.