Il consiglio comunale di Tarquinia, svoltosi nel pomeriggio di ieri, aveva all’ordine del giorno punti per lo più di ordinaria gestione, da alcuni assestamenti di bilancio alla costituzione delle commissioni consiliari, ma non sono mancati temi di discussioni interessanti, soprattutto legati al tema più caldo di queste settimane in città: la raccolta dei rifiuti e le forti criticità mostrate sinora.
A esordire sul tema, a inizio consiglio, è lo stesso sindaco Sposetti: “Come sapete – esordisce rivolgendosi ai cittadini – abbiamo ereditato il progetto dalla passata amministrazione. Dal primo luglio insieme all’assessore Celli abbiamo iniziato una collaborazione fattiva con l’azienda che gestisce il servizio. La percentuale di differenziata è molto al di sotto di quanto previsto dalla normativa. Da subito anche la cittadinanza non ha risposto nella giusta maniera e questa molto probabilmente per una comunicazione ed un’informazione deficitaria. La ditta si è messa a disposizione per quanto possibile: come ripeto da giorni, se nel capitolato hai deciso di acquistare un’utilitaria non puoi pensare di avere una Ferrari. Le mini isole ecologiche e il porta a porta non si sposano con la realtà. Ogni Mini isola ecologica ha una vasca da 1000 litri: nel momento di punta abbiamo 30-35 metri cubi di rifiuti e le Mie hanno la capacità di raccoglierne al massimo 10. Nell’ultimo fine settimana la situazione è leggermente migliorata ma i cittadini devono fare la loro parte. Il loro impegno ci permetterà di arrivare a settembre oltrepassando il periodo critico estivo lenendo le criticità. In autunno potremmo ragionare può serenamente senza rincorrere l’emergenza”.
“Credo non basti chiedere ai cittadini di essere virtuosi, ma c’è bisogno di un consiglio comunale aperto, in cui far parlare il cittadino e soprattutto invitare la ditta”: la presa di posizione sul tema di Renato Bacciardi. “Far partire questo nuovo tipo di raccolta il primo luglio è stato un gravissimo errore, – continua Bacciardi – pur se non commesso da questa amministrazione, ed è evidente che la coperta è corta: se si sistema il Lido, restano scoperti il centro città e le campagne. Non sono qui a cercare i colpevoli ma vogliamo dare un contributo: se è possibile convocare un consiglio comunale con la ditta e con i cittadini che possano esprimere il proprio parere e soprattutto trovare una quadra per calibrare questa nuova raccolta. Sarebbe stato più opportuno partire ad ottobre, quando non c’è la ressa del turista, forse ne avremmo capito tutti meglio il funzionamento, ma oggi è importante anche capire quanto personale la ditta impegni: mi sembra di aver letto che manchi qualche unità e quindi tu, quale sindaco, devi tutelare questo aspetto e con esso la salute pubblica, di cui sei il primo responsabile”.
A rispondergli è l’assessore Sandro Celli: “Certamente non è un progetto nostro, indipendentemente da ciò che possiamo pensare: anche perché ciò che pensavo io l’ho detto più volte, anche in tempi non sospetti e persino in consiglio comunale, sottolineando come fosse un progetto fortemente sotto dimensionato che avrebbe portato al caos. Questo non perché la ditta fa bene o fa male, ma proprio per come è strutturato il progetto nel suo insieme. Anche la modifica di aprile/maggio proposta dall’azienda e accettata dall’amministrazione non ha portato dei frutti in termini di positività, anzi ha creato ulteriori criticità soprattutto sul discorso del personale: pensare al porta porta nelle campagne in un territorio come quello di Tarquinia, che è tra i più estesi del Lazio, è un’idea secondo me quantomeno inopportuna, non solo per le problematiche che conosciamo e che abbiamo sottolineato sulla presenza di animali ma anche per la stessa praticità nel raggiungere le tante case e le tante utenze isolate sul territorio”.
“Naturalmente, però, – continua Celli – quando si ragiona su un progetto già esistente, peraltro pressato tramite gare e quindi tramite una concessione, tutto ciò che si può fare va fatto tramite una discussione, un accordo con l’azienda e sempre rimanendo nell’alveo della legge: non si può stravolgere un appalto perché questo porterebbe solo a ricorsi e richiami a giudizio, anche da parte delle altre ditte che hanno partecipato. Per cui, passo dopo passo, ragioniamo con l’azienda cercando di portare avanti, anche a fatica e pur nel momento di stagione di massima pressione dal punto di vista delle presenze, delle soluzioni per porre rimedio a cose fattibili”.
Celli elenca quindi una serie di modifiche che sono entrate o entreranno in atto: “Nelle campagne pare che siamo riusciti a tornare indietro ed evitare il porta a porta, basandoci su una soluzione con dei punti di raccolta chiusi e recintati, i cosiddetti “condomini orizzontali“, ai quali possono accedere solo le utenze della zona interessata con una chiave per conferire: speriamo questo possa alleggerire anche il resto dell’opera di raccolta. Per quanto riguarda il Lido abbiamo aumentato il numero di passaggi settimanali, in particolare quelli per l’indifferenziato: proviamo insomma ad allentare una situazione comunque difficile, muovendoci nel vincolo dell’appalto per trovare spazi di miglioramento. Poi a settembre/ottobre, magari, avremo più calma per pensare meglio e farci trovare più pronti anche per la prossima stagione estiva”.
Il consigliere Luigi Serafini chiede lumi sulle voci di sottodimensionamento della ditta e sull’applicazione, da parte del Comune, di eventuali penali laddove i servizi non sono stati svolti come da capitolato. “Nei confronti dell’azienda abbiamo sollevato le criticità per far valere ascoltare le nostre istanze: – la risposta di Sposetti – criticità come quelle sottolineate sono già state attenzionate e sono state prese delle misure cercando di migliorare”.
“Abbiamo sollecitato anche il direttore esecutivo dell’appalto – aggiunge Celli – che è tenuto a seguire la linea istituzionale e che ci consegnerà una relazione mensile sull’andamento del contratto, con tutte le specifiche e tutti i suoi dettagli che ci permetteranno meglio di capire come e dove intervenire”
“Da parte della ditta bisogna però fare qualcosa: – chiosa Bacciardi – capita che non passino a ritirare e noi possiamo documentarlo, abbiamo un archivio di documentazione e se servirà di parlarne possiamo metterlo a disposizione. Sappiamo che non è possibile stravolgere l’appalto ma se il contatto ha dei buchi anche la ditta faccia il suo”. Chiude il tema ancora il sindaco, che pare chiudere all’idea del consiglio comunale aperto: “Diamoci tempo per vedere se le problematiche sono risolvibili”.
Il resto del consiglio scorre rapido: si segnalano la conferma della segretaria comunale nel suo ruolo – che svolge dal 2019, quando fu nominata da Giulivi –, la presa di posizione del consigliere Tosoni per un maggiore impegno, anche finanziario, per la manutenzione delle strade, in particolare rurali, e la notizia della prossima riapertura dei bagni a San Giorgio.