“La ricetta è nel passato”

Foto di Luiz M. Santos: https://www.pexels.com/it-it/foto/diversi-grappoli-d-uva-760281/

Riceviamo da Giorgia Pusceddu (ISVRA) e pubblichiamo

Era il dopoguerra quando gli agricoltori italiani vennero convinti che per rendere bene in agricoltura e guadagnare molto, bisognava smettere di “produrre poco in tanto spazio, ma al contrario rendere tanto in poco spazio”.

Ebbe inizio da lì, per così dire, il principio di un escalation, che portò alcuni prodotti dell’agricoltura italiana a diminuire la qualità, proprio in virtù di un aumento della quantità produttiva. In sostanza, per capire velocemente, in un ettaro di vigneto trasformato a pergola si potevano produrre anche quattrocento quintali di uva anziché gli ottanta classici di un impianto a filare.

Solo dopo molti anni, tuttavia, si capì che questa operazione aveva soprattutto abbassato la qualità del prodotto e che la maggiore produttività non aveva portato ad un vantaggio ma ad un peggioramento, che peraltro si ripercuoteva, giusto per rimanere in tema, sulla qualità del vino, considerato uno dei prodotti trasformati di punta della filiera alimentare italiana.

Gli artefici del cambiamento furono la generazione dei “giovani agricoltori negli anni 80”, i cosiddetti agricoltori moderni, gli stessi che hanno fatto decollare nel medesimo periodo l’agriturismo, un fenomeno per l’epoca straordinario e innovativo tanto da essere stato considerato come sistema, una piccola rivoluzione del turismo.

Al giorno d’oggi, paradossalmente, la situazione appare di nuovo completamente rovesciata: il consumismo e l’aumento del costo della vita, dovuti a tutta una serie di eventi sfavorevoli, come le guerre e le pandemie, stanno inducendo le persone sempre di più a preferire vacanze più economiche o comunque in cui si limitano di molto i consumi, piuttosto che soggiorni in agriturismo, in cui è ancora possibile trovare dei prodotti genuini e a km 0, ma dal costo inevitabilmente più elevato.

ISVRA invece continua a sostenere che la ricetta giusta per la vacanza ideale è sicuramente l’agriturismo: un’esperienza salutare, naturale e rilassante, ma soprattutto genuina e all’insegna della buona enogastronomia italiana.