Riceviamo e pubblichiamo
“Tra Caere e Tarquinia. La costiera civitavecchiese in età etrusca” di Alessandro Mandolesi è la novità editoriale sostenuta dalla Direzione Regionale Musei del Lazio, edita dalla casa editrice All’Insegna del Giglio (www.insegnadelgiglio.it/prodotto/tra-caere-e-tarquinia).
La costiera civitavecchiese è da tempo oggetto di discussione in merito alla definizione della frontiera marittima fra i distretti etruschi di Cerveteri e Tarquinia, un dibattito avviato sin dalla seconda metà dell’Ottocento e oggi ravvivato da nuovi studi. Si tratta di un’ampia fascia di interposizione fra le due metropoli etrusche compresa fra Capo Linaro a sud e il corso finale del fiume Mignone a nord. Un contesto culturalmente misto e dinamico, all’interno del quale si sono evoluti gli interessi tattici e strategici delle città di riferimento per il controllo dei passaggi e degli accessi a risorse naturali di notevole importanza, come i giacimenti minerari e le aree forestali dei Monti della Tolfa.
Alla disanima dei dati e delle considerazioni disponibili in letteratura e negli archivi, a partire dalle prime importanti scoperte avvenute nelle necropoli etrusche de La Scaglia e della Castellina del Marangone, in questo volume si aggiunge un significativo aggiornamento delle informazioni scaturito dal riesame di alcuni contesti conservati al Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia, erede del Museo Civico fondato nel 1918 da Salvatore Bastianelli e distrutto nel bombardamento del 1943. Una delle novità salienti scaturisce dalla conferma di una fase di frequentazione arcaica ed ellenistica nell’area dell’odierna Civitavecchia, a ridosso dell’insenatura portuale dove verrà più tardi creata Centumcellae.
Dall’interazione delle informazioni raccolte negli ultimi anni scaturisce una rilettura generale del popolamento etrusco in questo vivace tratto costiero, compreso fra la fine dell’età del Bronzo (1000 a.C. circa) e la conquista romana, emblematicamente rappresentata dalla deduzione della colonia marittima di Castrum Novum (entro il 264 a.C.).