Riceviamo dalla Provincia di Viterbo e pubblichiamo
Un’importantissima vittoria per la tutela ambientale della Tuscia. La Provincia di Viterbo, ha fatto nuovamente valere le proprie ragioni innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio riuscendo insieme ai ricorrenti – Comune di Tuscania, Tarquinia e Tessennano e ad alcuni privati – a far annullare tutti gli atti relativi all’impianto per lo smaltimento dei rifiuti marini.
Il Tar del Lazio, con una sentenza pubblicata ieri, ha infatti accolto i ricorsi presentati da tre Comuni della Tuscia e da alcuni residenti e imprenditori della zona contro il provvedimento con il quale la Regione Lazio – nel maggio 2023 – aveva rilasciato alla società privata Med Sea Litter Italia S.r.l. parere di compatibilità ambientale per realizzare ad Arlena di Castro un impianto per lo smaltimento di rifiuti provenienti dal mare e dalle spiagge.
Il Tribunale amministrativo ha infatti riconosciuto le motivazioni della Provincia e dei Comuni ricorrenti, che insieme hanno dimostrato come i provvedimenti autorizzativi rilasciati dalla Regione Lazio presentassero vizi sostanziali e procedimentali.
Il Tar del Lazio, al termine di un lungo procedimento giudiziario fortemente attenzionato anche dall’opinione pubblica, ha dato dunque ragione ai Comuni ricorrenti e alla Provincia di Viterbo.
La sentenza riconosce anche il ruolo della Provincia, cui compete in ossequio ai poteri previsti dall’art. 197 T.U.A. l’individuazione “…delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti”).
Inoltre si richiama come, con la delibera consiliare n. 12 del 19 gennaio 2024, la Provincia ha emanato la proposta di piano provinciale di gestione dei rifiuti, mediante la quale ha sancito che l’intero territorio del Comune di Arlena di Castro è caratterizzato dalla presenza di vincoli non superabili (definiti come “fattori escludenti”) per la realizzazione delle discariche.
L’impianto del resto ricade in un’area dichiarata dal Ministero della Cultura di notevole interesse pubblico con l’effetto che la Regione dovrà valutare il progetto alla luce dei vincoli paesaggistici istituiti e delle specifiche posizioni dei Comuni limitrofi nonché del ruolo della Provincia in merito alla localizzazione degli impianti.
“Ancora una volta la Provincia di Viterbo ha difeso il proprio territorio e paesaggio – ha commentato Alessandro Romoli, Presidente della Provincia di Viterbo -. L’area della Tuscia all’interno della quale si voleva realizzare la discarica è stata dichiarata di notevole interesse pubblico e ha una forte vocazione agricola, turistica e naturalistica che non poteva e non potrà mai essere compromessa. Non solo, deve passare anche un altro messaggio a tutti i livelli della politica nazionale: la Provincia di Viterbo non è la discarica di nessuno, né delle altre province del Lazio né del resto d’Italia”.