Riceviamo da Roberto Fanucci e pubblichiamo
Cari concittadini,
Domenica 21 Aprile è un giorno importante, si decide il futuro della nostra Università Agraria. In questa campagna elettorale io e la squadra di Tarquinia terranostra abbiamo esposto il nostro programma, giorno dopo giorno, incontrando persona dopo persona, senza fare promesse impossibili, ma proponendo idee concrete.
Ho chiesto a gran voce il confronto pubblico con gli altri candidati, ma hanno scelto il silenzio, hanno preferito sfilare con la politica, quella che si è dimenticata sistematicamente dell’Ente senza fare mai niente. I fatti hanno dimostrato che quella proposta da Tarquinia terranostra è l’unica alternativa al passato, apartitica, civica, che può cambiare il destino dell’Università Agraria.
Noi ci siamo, perché chi lotta può anche perdere, ma chi non lo fa ha già perso. Ringrazio personalmente chi ci ha sostenuto, incoraggiato, consigliato e anche chi ha mosso critiche, ne faremo tesoro. Conosco ogni palmo del nostro territorio, ogni fosso e corso d’acqua, tutte le località e la loro storia, ciascun agricoltore e l’infinità di problemi che deve affrontare ogni singolo giorno, perché io vengo da questo mondo. Per l’agricoltura ho dato gran parte della mia vita, con il mio lavoro, come tecnico, senza aver mai avuto paura di dire di no, cercando di fare sempre la cosa più giusta per la comunità. Questo a volte è duro da accettare in un mondo in cui i favori contano troppo, ma è anche la misura della mia onestà, dell’uomo che sono e dei valori che la mia famiglia mi ha tramandato con il suo esempio. Sono abituato a costruire, progettare, realizzare e difendere.
No, non mi sento un politico e non rincorro vana gloria e potere, ho deciso di fare questo passo per aiutare un Ente storico e ferito, non ho doppi fini o ragioni di convenienza, non penso alle elezioni di giugno, ho solo rispetto di un’istituzione secolare che racconta anche un pezzo importante della nostra storia come collettività. Con umiltà voglio fare la mia parte, senza apparire, senza proclami, lavorando in silenzio giorno dopo giorno, ascoltando più che parlando, cercando di capire prima di sbagliare, perché amo le sfide e non mi arrendo davanti alle difficoltà.
Nessuno tiene fili su di me, non rendo conto del mio operato a padrini o padroni, se sarò eletto il mio unico punto di riferimento saranno i cittadini utenti dell’Università Agraria. Vi invito ad andare a votare, a mettere via l’ideologia o i partiti, a non pensare alle elezioni di giugno ma solo al bene dell’Ente e a scegliere la competenza, la passione e l’onestà intellettuale che potete trovare in Tarquinia terranostra.