Riceviamo da Roberto Fanucci – Lista Tarquinia terranostra e pubblichiamo
Il sociale è un argomento importante e delicato, merita rispetto, non può diventare la passarella dei politici o degli amministratori di turno. Basta con eventi spot e con iniziative fine a sé stesse, l’Università Agraria ha il dovere di realizzare progetti mirati che abbiano continuità nel tempo, utili, frutto del lavoro condiviso tra associazioni, scuola, famiglie.
Il nostro obbiettivo è mettere a disposizione di tutti, nessuno escluso, questo immenso patrimonio. Prioritaria la realizzazione di una fattoria didattica e sociale vera: inclusiva, diffusa, con attività laboratoriali, in cui gli animali interagiscano con i bambini in maniera libera, naturale e in sicurezza.
Vogliamo realizzare percorsi sensoriali e naturalistici adatti a tutti, senza barriere, muniti di segnaletica CAA, nei quali vivere l’esperienza del contatto con la natura nella forma più immediata e diretta possibile. Non mancano i modelli a cui ispirarsi e nella nostra città nemmeno le competenze con le quali collaborare, presenti anche tra il personale dell’Ente.
L’Ente ha poche risorse, ma ha spazio e territorio, un patrimonio naturalistico senza eguali e con noi avrà la volontà di essere un punto di riferimento, per questo siamo pronti ad interagire con il mondo della cooperazione e con realtà che hanno voglia di crederci. Vogliamo aprire l’Università Agraria e renderla utile, selezionare animali non solo per mostrarli ma per concretizzare l’interazione con i bambini, sfruttare la terra come fonte di esperienza, utilizzare la natura come stimolo. Vogliamo coinvolgere in questo anche i nonni, ridare loro il ruolo che meritano, con il loro bagaglio di esperienze, narratori di esperienza e di tradizione, ma non solo, vogliamo dedicare loro attività all’aria aperta utilizzando i siti naturalistici gestiti dall’Ente. Vogliamo tornare a mettere a disposizione la sede dell’Ente come casa delle associazioni, a renderla fulcro della vita sociale, e non per due selfie, ma perché lo sentiamo come giusto.