Aveva letteralmente scelto Tarquinia, scoperta grazie alla professione di medico e diventata luogo di vita della propria famiglia e suo. E oggi Tarquinia gli tributerà l’ultimo saluto: si terranno alle 15 e 30, presso la chiesa di San Giovanni, le esequie del dottor Pietro Iani.
“Tarquinia era un connubio delle sue passioni – ricorda la figlia Valentina – dalla vela alla caccia allo sport in generale: papà aveva questa città nel cuore. L’aveva scoperta alla fine degli anni ‘70, lavorando in ospedale, gli è piaciuta molto e noi, che siamo tutti romani, abbiamo creato questo legame con Tarquinia”.
Una vita professionale, tra l’opera di chirurgo e quella di dentista, mescolata al vivere la sue passioni e i rapporti umani coltivati in questi anni, come testimoniano i tanti legami di amicizia stretti in città. E, parallelamente, tante occasioni in cui esprimere in modo concreto il desiderio di aiutare le persone in difficoltà.
“Oltre alla professione pubblica – racconta Valentina – papà ha spesso fatto missioni in Africa, dal Congo al Kenya, compresa la Sierra Leone, dove rimase sei mesi di fila nell’ospedale di Emergency, in rapporto di stretta collaborazione con Gino Strada. Poi tante esperienze in missioni di matrice cattolica, in piccoli ospedali da campo. Sino a un’isola nel cuore dell’Atlantico, usata in passato per la tratta degli schiavi, da cui ci mandava foto allucinanti, perché non c’era praticamente nulla. Una volta arrivò lì e si trovò nel cuore di una festa, organizzata con quel poco che la popolazione aveva: quando chiese cosa si celebrasse, gli spiegarono che era per l’arrivo del dottore da Roma, perché tutti lo conoscevano e tutti gli volevano bene!”