Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo
Vergogna e imbarazzo sono due vocaboli il cui significato è chiaramente ignoto a questa amministrazione: sentir dire ad un sindaco che la scuola “ha sbagliato ad investire” (sui terreni destinati all’istituto agrario) equivale a dire che la scuola ha sbagliato ad investire nella scuola, sul futuro dei suoi studenti, sull’offerta formativa che vuol dare. Sostanzialmente che la scuola ha sbagliato ad investire in istruzione.
Si evidenzia che sui terreni in concessione al Cardarelli per le progettualità relative all’Agrario l’istituto stesso ha investito risorse, tempo, denaro e questa amministrazione risponde tranquillamente “hanno fatto male”. Senza imbarazzo, senza vergogna.
Una frase inascoltabile che cela dietro di sé un concetto che riteniamo abbastanza inquietante. E crediamo che essere imbarazzati sia veramente il minimo, dopo aver sentito una cosa del genere. Eppure non solo l’amministrazione non si muove di un millimetro dalle sue posizioni (ammesso che ne abbia, oltre quelle del solo Sindaco), ma fugge anche il dialogo in ogni sua forma, rifiutando di far parlare la Dirigente Scolastica, presente in Consiglio, che sarebbe stata in grado di rappresentare il punto di vista dell’Istituto. Ma, si sa, questa amministrazione è quanto di più lontano ci sia dal confronto e dalla democrazia. Ce lo ricorda il consigliere Borzacchi, che rispondendo alla richiesta del consigliere Celli di essere “più democratici” ci ricorda che “il Partito Democratico siete voi”. Non si preoccupi il pleonastico consigliere Borzacchi: ci è ben chiaro chi sa essere democratico e chi no.
Un’altra decisione presa “forti” di una maggioranza incapace di sapersi esprimere in autonomia fatto salvo – e ne prendiamo favorevolmente atto – il consigliere Lodi, primo ed unico ad aver dissentito su una scelta della sua stessa maggioranza in quasi 5 anni. Triste che il fatto in questione rappresenti un primato storico… Ecco, questo sarebbe il caso in cui si dovrebbe invece provare vergogna, e invece no, quei pochi secondi – al solito – per alzare la mano, e tutto passa.
Una decisione incomprensibile perché sulla situazione si poteva e doveva parlare approfonditamente, in fin dei conti delle soluzioni di buon senso e delle considerazioni come quelle fatte dal consigliere Celli sono oggettive ed ampiamente condivisibili. Potevano essere prese in considerazione (magari anche prima) e invece sia mai che qualcosa che proviene dalla minoranza abbia diritto ad aver senso.
Come Paganini il sindaco “non ripete”: perché mai qualcosa di detto dovrebbe essere messo nero su bianco? A noi dà tanto l’idea che lo si faccia nella speranza di buttare presto tutto nel dimenticatoio, per evitare “tensioni” al primo ripensamento. Ma tant’è.
Su una cosa siamo d’accordo: la parola ha il suo valore. C’è un però, caro Sindaco, e cioè che c’è parola e parola. E se lo lasci dire, ha davvero un grande coraggio a domandarci (o forse sarebbe il caso di dire “a domandarsi?”) se ci fidiamo di lei, della sua parola. Certo che no, certo che non ci fidiamo! E come potrebbe essere altrimenti? Dovremmo fidarci di chi ha dichiarato che non avrebbe mai chiuso il centro storico per poi farlo con decine di ordinanze cervellotiche, senza confrontarsi con nessuno, rendendo il paese impraticabile? Dovremmo fidarci di chi ha cosparso il territorio di Tarquinia di telecamere pagate centinaia di migliaia di euro? Dovremmo fidarci di chi ha speso centinaia e centinaia di migliaia di euro per un trenino turistico dalla dubbia utilità? Dovremmo fidarci di chi risolve i problemi chiudendo vie e strade, o tagliando ed eliminando? Dovremmo fidarci che Lei abbia a cuore il benessere dei cittadini? Lei che ha privato le associazioni delle proprie sedi? Lei ci parla del valore della parola data? Proprio Lei, che è stato così bravo a mantenere quella data a Semi di Pace in campagna elettorale? O ancora – per tornare sul tema istruzione – dovremmo fidarci di chi ha talmente tanto a cuore l’istruzione dei ragazzi di Tarquinia da aver messo a pagamento il parcheggio della stazione, utilizzato in larga parte anche da studenti universitari già pesantemente gravati da abbonamenti e tasse?