Riceviamo da Sinistra Italiana – Circolo “Luigi Daga” di Tarquinia e pubblichiamo
Anziché progettare porti faraonici per natanti di lusso che hanno già scelto da decenni altri approdi e difficilmente intercetteremo ora, il Comune farebbe bene a rendere più appetibile la nostra costa per un target di clientela più popolare, che già frequenta Tarquinia o l’ha frequentata in passato e la sta via via abbandonando, ma potrebbe rimanere e anche tornare.
Il Comune potrebbe farlo rendendo fruibili per il rimessaggio, ma anche il noleggio di piccole imbarcazioni, aree attualmente abbandonate ed inutilizzate recuperandole all’utilità collettiva come spazi dove facilitare l’avvicinamento agli sport acquatici dei giovani, residenti o villeggianti, a prezzi accessibili a tutti, anche mediante l’attivazione di corsi in convenzione con realtà del settore, di comprovata esperienza, creando opportunità di lavoro oltre che di inclusione.
Da alcuni giorni su tutti i quotidiani online a carattere territoriale campeggiano comunicati stampa dal titolo …“Tarquinia avrà il suo porto turistico” dopo l’approvazione della delibera di Giunta della Regione Lazio per il Piano dei Porti di Interesse Economico regionale. Ma su questa affermazione permangono due forti punti interrogativi. Innanzitutto: siamo così sicuri che uno scalo intermedio fra Riva di Traiano e Cala Galera risulterà appetibile? Intercettare la domanda latente dei diportisti residenti nelle case-vacanze nella Tuscia basterà a rendere economicamente sostenibile il progetto?
Altro nodo da sciogliere è inoltre quello che tutta la zona del Lido e di Marina Velca sono soggette al vincolo di tutela per pericolo d’inondazione (Piano Assetto Idrogeologico). In tutti questi anni non siamo stati in grado di rimuovere nemmeno il vincolo d’inondazione della zona artigianale (neanche mediante il contributo regionale concesso di oltre 3,5 milioni di euro), che è ben distante dai due principali corsi d’acqua che solcano il territorio comunale. Come possiamo sperare di rimuovere tale vincolo per realizzare un porto turistico proprio alla foce del fiume più importante?
Non buttiamoci a capofitto dentro la prossima campagna elettorale per l’elezione del Sindaco. Se vogliamo fare del bene alla nostra comunità facciamolo in modo serio, con criterio, riqualifichiamo il territorio, rivalutiamolo, creiamo lavoro, diamo occupazione non cerchiamo solo di rastrellare consensi elettorali. In tempi di elezioni e di feste promesse i regali sono sempre pronti, i peggiori però sono quelli riciclati.