Riceviamo dal Presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, e pubblichiamo
L’amore non uccide. L’amore non picchia. L’amore non umilia. L’amore non obbliga. L’amore non intimidisce e non possiede. Perché l’amore è tale solo quando permette di essere sé stessi, di esseri liberi. L’amore è tale quando permette di scegliere.
Un concetto, questo, che non dobbiamo ripetere solamente ogni 25 novembre in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Lo dobbiamo invece mettere in pratica in ogni istante della vita quotidiana perché è inaccettabile che nel nostro Paese accadano ancora drammatiche vicende come quella del femminicidio di Giulia Cecchettin.
La violenza di genere può assumere forme variegate: può essere fisica, sessuale, psicologica, economica ed oggi anche digitale. Ma tutte queste varianti partono dalla medesima cultura del possesso, della sopraffazione e della mancanza di riconoscimento di autodeterminazione della donna purtroppo ancora presente nella nostra società.
Ecco perché la lotta alla violenza sulle donne deve prevedere sia la repressione che la prevenzione. Occorre chiaramente assicurare alla giustizia tutti coloro i quali si rendono responsabili di atti violenti e persecutori nei confronti delle donne, ma bisogna anche promuovere una cultura che punti al riconoscimento della libertà della donna e che porti concretamente al raggiungimento di una piena parità di genere in termini di diritti, doveri e opportunità.
Ma è proprio questa la vera sfida, ed è una sfida culturale. Quando le forze dell’ordine intervengono, vuol dire che la violenza è già stata commessa. La nostra sfida è di agire alla base. Di inserire in un unico sistema i giovani, gli adulti, la scuola, le famiglie, l’associazionismo e le forze dell’ordine affinché si diffonda davvero una cultura del rispetto, della libertà e dell’autodeterminazione.
Avremo vinto davvero quando non ci sarà più bisogno di celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Perché vorrebbe dire che avremo eliminato per sempre questa piaga inaccettabile.