di Fabrizio Ercolani
Marco Borgia, un tarquiniese impegnato nel giro del mondo in barca a vela. Si trova a bordo di Translated 9, uno yacht da 65 piedi che da qualche giorno sta affrontando le 7.250 miglia con destinazione Auckland, in Nuova Zelanda, che consistono nella seconda tappa della Ocean Globe Race, il giro del mondo vintage che riporta alla memoria la vecchia “Withbread”.
Marco è salito a bordo proprio per questo secondo tragitto, dopo che Translated 9 ha affrontato una prima tappa da 40 giorni e 7.301 miglia nautiche superando le avversità dell’oceano Atlantico e giungendo a Città del Capo, in Sud Africa, primo tra i Flyer e nella classifica Irc in tempo compensato.
Cos’è la Ocean Globe Race?
La Ocean Globe Race è una delle regate più avventurose del mondo. Richiede un equipaggio composto per il 70% da non professionisti e l’uso della tecnologia moderna è limitato. La selezione ha avuto diversi step. Alla prima finestra hanno risposto in 1.500. Da questo gruppo, sono stati selezionati 150 candidati, che hanno preso parte ad una selezione in quattro fasi: un test di navigazione di tre ore, un test di tre giorni, un viaggio oceanico di una settimana e un lungo addestramento in oceano. Da qui, la scelta dell’equipaggio e del tarquiniese Marco Borgia nella cerchia ristretta.
Translated 9 per ora in testa
Il modello Swan 65, progettato dallo storico studio newyorkese Sparkman & Stephens, è considerato dagli esperti la più bella barca a vela mai realizzata e tra quelle che conta maggiori successi. Translated 9, quasi 20 metri di lunghezza per 5 di larghezza, conta 3 cabine e 3 bagni oltre all’alloggio del marinaio, con una cucina separata, e una dinette per ospitare 11 persone in crociera. Questa imbarcazione, esternamente e internamente ricoperta di legno e curata in ogni dettaglio, riesce a combinare una assoluta eleganza con ottime performance, comfort e tenuta del mare. Ieri la partenza della seconda tappa che prevede la classica discesa nei Quaranta Ruggenti nel Sud Indiano e a sud dell’Australia fino all’arrivo in Nuova Zelanda.
Che tappa aspetta Marco Borgia e i suoi compagni d’equipaggio?
La seconda tappa di questo periplo del mondo retrò (con barche progettate prima del 1988 e con lunghezza compresa tra i 14,32 metri e i 20,11 metri e senza l’ausilio di strumentazione elettronica) è con ogni probabilità della più ardua, poiché si svolge prevalentemente alle latitudini australi, con frequenti fronti depressionari che generano mari incrociati e venti impetuosi. Tarquinia è pronta a sostenere il suo concittadino in questa epica impresa.