Lunedì 4 giugno avrà luogo, eccezionalmente nella basilica di Santa Maria in Castello, una cerimonia funebre di commemorazione per la morte di Tomas Concepcion – avvenuta nella notte fra il 30 e il 31 maggio – importante personalità internazionale che, elegantemente e con orientale discrezione, ha vissuto per anni a Tarquinia a Villa Staffa a Porta Castello.
Questo misterioso uomo dall’aspetto esotico e dal forte impegno politico, che ha onorato la nostra Città con la sua presenza, fu deputato al Congresso filippino, cioè al parlamento del suo paese, di cui era delegato a Ginevra. Tomas Concepcion fu, soprattutto, uno storico protagonista del movimento rivoluzionario che, nel 1986, pose fine alla dittatura di Ferdinando Marcos e di sua moglie Imelda.
Era un artista di valore internazionale. Scultore, pittore e scrittore, nato nell’isola di Mindanao nel 1933, iniziò i suoi studi artistici nell’Università delle Filippine, ma a diciassette anni si recò negli Stati Uniti d’America dove studiò nel San Francisco State College, diplomandosi in pittura e disegno per il teatro, divenendo poi scenografo nel Warwick Theaters nel New England. In seguito in Canada a Montreal studiava alla Ecole des Beaux Arts e diveniva scenografo del Trinity Theater. Per completare le sue conoscenze artistiche, viaggiava in Europa e si stabiliva a Roma dove studiava all’Accademia di Belle Arti.
A Roma partecipò a La dolce vita di Fellini e fu amico e collaboratore di Visconti, e di lui si ricordano ritratti di personaggi negli ambienti della nobiltà, del cinema e della cultura. Fervente cattolico, realizzò le due grandi statue in bronzo di due papi, Paolo VI per l’Università Urbaniana in Roma, e Giovanni Paolo II per il centro di Hagatna dell’isola di Guam nell’arcipelago delle isole Mariana.
Gli amici che frequentava a Tarquinia, che si riunivano nel suo bel giardino di fronte a Santa Maria in Castello, lo ricordano con affetto.
Brian Mobbs, Alexandra Pelko Mobbs, Giacomo E. Carretto, Rosanna Currenti Carretto, Anna Alfieri