Quarantacinque anni fa, il 22 luglio del 1978, all’Ospedale Maggiore di Bellaria, motiva Angelo Jacopucci, campione di boxe di Tarquinia che qualche giorno prima aveva provato a riconquistare il titolo europeo dei pesi medi sul ring di Bellaria in un incontro con Alan Minter nel corso del quale subì i colpi che ne causarono gli ematomi cerebrali e, di conseguenza, il decesso.
Un ricordo terribile, per Tarquinia e per il mondo della boxe e dello sport italiano: l’addio a una personalità istrionica, spavalda, ribelle ma di forte umanità, fortemente sensibile alle critiche rivoltegli dalla stampa e dagli appassionati – concittadini inclusi – sino a spingerlo con coraggio a cambiare lo stile di combattimento, forse in maniera fatale.
Per ricordare Angelo, ci affidiamo – a questo link – alle parole di Angelo Ferracuti, in un podcast su Radio Rai 3 che ne traccia un ritratto (anche attingendo a interviste e pubblicazioni) e ne racconta la storia umana e pugilistica. E ci fa piacere rimandare anche al ricordo che di Angelo fece sua moglie Giovanna, cinque anni fa, in occasione del quarantennale della scomparsa di Brigetto,