Riceviamo dal Comune di Tarquinia e pubblichiamo
Prosegue il festival Paesaggi dell’Arte con un fine settimana interamente dedicato alla chitarra: tre concerti magici e sullo sfondo l’eleganza della facciata di S. Maria in Castello più due masterclass dedicate alla chitarra fingerstyle presso il Centro di Aggregazione Giovanile. Il primo appuntamento, venerdì 14 luglio alle ore 15.00, è proprio una masterclass con il chitarrista Claus Boesser-Ferrari, intitolata “Musica, espressione di corpo e mente”.
Sempre venerdì 14 luglio alle ore 21.30, si esibirà il quartetto guidato da Giovanni Palombo: Camera Ensemble. Come indicato dal nome, si tratta di una formazione cameristica, ma anche completamente acustica: Gabriele Coen al sax e al clarinetto, Benny Penazzi al violoncello, Francesco Savoretti alle percussioni e il titolare alla chitarra acustica e classica. In molti anni di attività il gruppo ha maturato un suono caratteristico, elaborando una sua personale declinazione del jazz italiano, sostenuta da composizioni originali ricche di cantabilità e aperte all’improvvisazione, con guizzi sonori mediterranei e melodie provenienti dalle proprie radici e tradizioni. Il gruppo ha all’attivo due CD, “Taccuino di Jazz Popolare” e “Camera Ensemble”; un terzo album, “Passaggi”, è in uscita nei prossimi mesi.
Sabato 15 luglio alle ore 15.00 sarà la volta della seconda masterclass in programma, intitolata “Alla ricerca dell’interplay” e condotta da Claus Boesser-Ferrari insieme a Giovanni Palombo.
A seguire, alle ore 19.00 dello stesso sabato, Claus Boesser-Ferrari si esibirà in concerto presso Santa Maria in Castello. Compositore e insegnante tedesco di fama internazionale, Boesser-Ferrari ha ampliato l’estetica della chitarra acustica in chiave di pittura sonora. Dopo una sensazionale esibizione all’Ara della Regina nella passata edizione del festival, ritorna a Tarquinia per creare un nuovo arcobaleno sonoro di corde in vibrazione al tramonto, combinando brani originali, classici rivisitati, improvvisazioni, echi di Pink Floyd e di Jimi Hendrix, sofisticate tecniche ritmico-percussive e un sapiente uso dell’elettronica.
Questo fine settimana densissimo di appuntamenti musicali, si concluderà domenica 16 luglio alle ore 19.00, con un concerto affidato ad un protagonista assoluto della chitarra, Marc Ribot, esploratore di stili molto diversi, tra cui no wave, free jazz, rock e musica cubana. In 40 anni di carriera ha pubblicato oltre 25 album a suo nome, esplorando di tutto, dal jazz pionieristico di Albert Ayler con il suo gruppo “Spiritual Unity”, al son cubano di Arsenio Rodríguez con il progetto “Marc Ribot Y Los Cubanos Postizos”, mentre il suo avant power trio, “Ceramic Dog”, prosegue oggi nella traiettoria dei suoi precedenti gruppi sperimentali no-wave/punk/noise: “Rootless Cosmopolitans” e “Shrek”. Ribot è anche noto per aver collaborato con altri musicisti, in particolare con Tom Waits, John Zorn, Elvis Costello e Vinicio Capossela. L’enigmatico chitarrista ha inoltre pubblicato sei album di chitarra solista, molto diversi tra loro: Book of Heads, Plays the Works of Frantz Casseus, Saints, Don’t Blame Me, Exercises in Futility e Silent Movies. Le sue esibizioni dal vivo in veste di solista sono eventi imprevedibili che possono attingere a tutte queste esperienze o a nessuna di esse, creando una matrice sonora di memorie, libere improvvisazioni, spirito del tempo, segnali radio extraterrestri e molto altro.