Riceviamo da Sandro Celli e pubblichiamo
In un momento in cui lo sport e la rigenerazione urbana costituiscono un modo innovativo di guardare agli spazi dedicati allo sport e allo spazio urbano in generale, capace di dare alle città un volto nuovo rilanciando l’immagine territoriale anche dal punto di vista sociale oltre che culturale, economico e ambientale, la nostra amministrazione ha pensato bene, invece, di abbandonare al degrado totale un impianto sportivo storico come lo stadio comunale “Cardoni” situato, tra l’atro, in una zona residenziale altamente urbanizzata e nella quale insistono anche altri impianti sportivi.
Questa follia assurda non solo ha privato il nostro associazionismo di due impianti importanti quali la pista di ciclismo, ormai del tutto inutilizzabile, e i campi da calcio, ma, andando contro ogni principio di rigenerazione sopra descritto, sta anche dequalificando completamente questa zona della città. Tutto questo non è altro che il risultato della miopia e dell’incompetenza di chi ha sottratto quell’impianto alla gestione delle associazioni sportive nell’insensato intento di risparmiare poche migliaia di euro per le spese dell’energia elettrica, procurando invece danni all’impianto per decine e decine di miglia di euro e un serio degrado del decoro urbano a tutta la zona circostante.
L’area occupata dallo stadio, infatti, attualmente è una giungla, in alcuni punti impenetrabile, dove immondizia e animali la fanno da padroni creando anche gravi problemi di sicurezza per chi abita nelle immediate adiacenze. Ricordo che solo pochi anni fa l’allora delegato allo sport Zacchini, attuale consigliere di maggioranza, spese circa 50.000 euro di denaro pubblico per realizzare un campetto in erba per i bambini che attualmente è del tutto distrutto e invaso da erba alta circa un metro e mezzo. Soldi dei cittadini buttati senza averne alcun rispetto.
Questa amministrazione, nonostante le continue variazioni di bilancio in entrata per milioni di euro prodotte, derivanti da fondi del PNRR, contributi regionali, ristori per il Covid e da fondi di bilancio precedentemente vincolati, non solo non è ancora riuscita a realizzare una sola opera pubblica degna di questo nome utile alla città, ma ha addirittura abbandonato ogni tipo di manutenzione lasciando strade, giardini, decoro urbano ed ora anche l’impiantistica sportiva, già carente di strutture dedicate, ad un lento e inesorabile degrado.
Bisogna intervenire subito prima che i danni diventino ancora più grandi e restituire la struttura, compresa la pista, alle associazioni. Lo sport va incentivato in ogni modo e non dimenticato o addirittura penalizzato perché non è solo un mezzo per ottenere un benessere psico-fisico, ma da sempre svolge, soprattutto per i più giovani, un fondamentale ruolo sociale come veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione rappresentando uno straordinario strumento di educazione ai valori della vita essendo questi i suoi stessi valori fondanti.