Riceviamo dai consiglieri comunali Angelo Brizi, Elisabetta Puddu, Luca Benni e Angelo Di Giorgio e pubblichiamo
Si è arrivati al culmine del possibile ed immaginabile tra l’immobilismo e le nefandezze di questa amministrazione comunale. Non basta avere un paese completamente abbandonato a se stesso ed in totale degrado, dove l’attività della maggioranza si concretizza soltanto negli esorbitanti ed inappropriati aumenti dei tributi ai danni delle famiglie e delle imprese. Ora, si aggiungono errori gestionali ed amministrativi evitabilissimi e gravi che vedono ledere i diritti dei consiglieri comunali di opposizione nell’esercizio delle proprie funzioni.
La convocazione del consiglio comunale sull’approvazione del bilancio di previsione 2023, cioè su come questa maggioranza spenderà i nostri soldi nell’anno corrente, avviene senza comunicare, nei tempi e nel rispetto della legge, il deposito della documentazione di bilancio a tutti i consiglieri di opposizione. Inoltre, l’invio della documentazione avviene a soli 5 giorni dalla convocazione del Consiglio comunale, togliendo la possibilità di formulare emendamenti e analizzare carte ed allegati con il tempo previsto per legge in 10 giorni utili.
Questa grave situazione ha sottratto il tempo necessario allo studio della documentazione e alla possibilità di presentare emendamenti a tutela degli interessi di tutti i cittadini.
Gravissima è poi la superficialità compiuta dal presidente del consiglio comunale che nell’invio dell’unica PEC effettuata nei tempi previsti per annunciare il deposito degli atti presso la segreteria, ha ignorato due consiglieri in carica mentre ha pensato bene di recapitare la comunicazione di deposito degli atti alla posta certificata di alcuni ex consiglieri della passata amministrazione. Siamo alle comiche se non si trattasse di una situazione grave, che fotografa bene il comportamento sciatto e superficiale di questa maggioranza, in spregio ai diritti della minoranza.
Soltanto oggi, a quattro giorni dal Consiglio, dopo questo comunicato stampa, i componenti della maggioranza verificheranno il madornale errore commesso. L’indizione del Consiglio Comunale del 6 giugno non è quindi valida, in quanto viziata da una serie di reiterate violazioni procedurali, ed è obbligatorio da parte della maggioranza annullare la convocazione.
Abbiamo chiesto via pec, al Presidente del consiglio, Emanuele Miralli, e al Prefetto il rinvio della discussione ed una nuova convocazione del Consiglio nel rispetto delle tempistiche di legge, così da garantire i diritti di tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, e quelli dei cittadini affinché si sentano tutelati e rappresentati.