Riceviamo dal PCI – Comitato Regionale del Lazio e pubblichiamo
A Tarquinia, sabato si è svolta una grande manifestazione in difesa dell’ospedale. Sono state già annunciate altre iniziative e proposte cocnrete per far tornare il nosocomio cittadino all’eccellenza. “È solo l’inizio – ha annunciato Emanuela Fanelli, promotrice del movimento cittadino – porteremo delle proposte ai tavoli istituzionali”. Lo sconcerto e quindi l’organizzazione in risposta di proteste e prossime proposte è stato lo smantellamento di ortopedia, l’ospedale fiore all’occhiello per Tarquinia e per tutto il comprensorio langue da anni nel silenzio assoluto delle istituzioni e a farne le spese i cittadini con tante esperienze tristi ed inconcepibili al di là delle professionalità esistenti ancora oggi all’interno dell’ospedale. A prendere la parola in piazza Emanuela Fanelli, promotrice del movimento cittadino, Marca e Maria Rita Giorgolo. Emanuela Fanelli in apertura della manifestazione ha sottolineato il successo del movimento spontaneo di cittadini nato soltanto il 14 marzo, evidenza che la problematica è assai sentita e c’è la volontà di non mollare. A dare voce alle istanze del movimento la prof Giorgolo: “È così che il reparto di ortopedia, fino a poco tempo fa fiore all’occhiello del nostro ospedale, è passato in poco tempo da un organico di cinque ortopedici ad un solo ortopedico. I cittadini non sono esperti ma neanche stupidi! È facile capire che, con un solo ortopedico in organico, non si possono coprire tutti i turni delle 24 ore e i festivi”. Di tutto questo ascoltato in piazza sono stati veri protagonisti i cittadini, che, non erano certamente senza altre opinioni, a cominciare da quelle politiche. Ma, per scelta, hanno voluto tutti su una piattaforma non a caso chiamata “Per l’ospedale di Tarquinia, art. 32”, che, ricordiamolo è quello che stabilisce la sanità pubblica, universale e gratuita nel nostro Paese, perchè tutti sono stati ben accetti e nessuno può avere l’alibi di poter strumentalizzare un chi ha governato prima, contro un chi ha governato dopo… Colpiva molto la presenza non solo di ex amministratori, e di un valente ex sindaco comunista, ma soprattutto quella di ex infermieri e medici oggi in pensione. Proprio lì a difendere un bene che è di tutti e tale deve rimanere. Per i comunisti, sia locali che regionali con una delegazione ufficiale che si inserita nel corteo ed ha marciato coi cittadini da piazza del Comune fino all’Ospedale, Luigi Caria, responsabile della Federazione di Viterbo, e Loreto De Angelis responsabile sanità del PCI Lazio, hanno dichiarato ai responsabili del Comitato: “che i comunisti di Tarquinia e del lazio sono a sostegno di questa lotta. Che sono a disposizione, visto il tavolo tecnico che si sta approntando, per fornire ogni supporto per le politiche sanitarie riguardo la salvaguardia dell’Ospedale. Che davvero, non potevano non essere qui presenti a marciare coi cittadini oggi. Perchè? Perchè la sanità secondo il dettato costituzionale come enuncia l’articolo 32 è proprio l’essenza di quanto noi comunisti abbiamo scelto e che confermiamo come programma, come valore, e come diritto di tutti cittadini”. Dal PCI di Tarquinia, Viterbo e del Lazio saranno seguite le mobilitazioni e le iniziative di proposta e confronto che seguiranno a questa giornata di lotta cittadina, per ora, senza eguali nel resto della regione.