Riceviamo da Luisa Ciambella e pubblichiamo
Congelata la raccolta firme per il referendum abrogativo dell’articolo 7.1 del piano regionale dei rifiuti. Una scelta ponderata e soprattutto assunta in relazione alla posizione determinata espressa dal neo presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che si è impegnato a rivedere il piano rifiuti regionale e soprattutto ad evitare che Viterbo resti la pattumiera del Lazio.
Insieme a nove amministratori di vari Comuni del Viterbese, la scorsa primavera abbiamo promosso un referendum abrogativo dell’articolo 7.1, quello che – con la complicità di chi doveva rappresentarci e tutelarci mentre invece era probabilmente distratto da altro – disponeva l’invio incondizionato alla discarica di Viterbo dei rifiuti di Roma, prevedendo un “ristoro” di cui ad oggi non abbiamo avuto contezza del fatto che sia stato realmente pagato.
Le parole di Francesco Rocca, ripetute in campagna elettorale e ribadite nella prima intervista da neo eletto presidente, ci rassicurano soprattutto perché – alla luce dell’esito dell’ultimo ricorso al Tar – si è detto intenzionato ad opporsi all’ampliamento della discarica delle Fornaci e all’invio a Viterbo di ulteriori rifiuti provenienti dal resto del Lazio.
Non abbiamo mai creduto che potessero essere i tribunali a salvarci dalle scelte politiche di Zingaretti e dei suoi autorevoli rappresentanti locali. Ho inteso sostenere la candidatura di Francesco Rocca alle regionali proprio in virtù del suo impegno in campagna elettorale a rivedere un piano rifiuti destinato a cancellare, altrimenti, l’autosufficienza di Viterbo nel giro di pochi anni. Con il voto del 12 e 13 Febbraio si apre ora una pagina nuova per la Regione, ma soprattutto per la nostra Provincia e, sicuramente, sarà il rispetto dei cittadini e del Bene Comune ad essere riconosciuto sopra agli interessi di parte.