Riceviamo da Sinistra Italiana Tarquinia e pubblichiamo
Sinistra italiana raccoglie l’appello dell’associazione Semi di pace. Una comunità si definisce tale quando tutti contribuiscono al suo benessere, facendosi carico, ciascuno secondo le proprie possibilità, dei problemi e prendendosi cura degli altri o, quantomeno, aiutare chi si prende cura degli altri da anni, con risultati di cui essere orgogliosi.
Sostenere le associazioni sportive, culturali, del volontariato oneste, libere e trasparenti è un dovere. E questo vale di più per gli amministratori che hanno raccolto il consenso promettendo e prendendo impegni precisi con la comunità che, nessuno li ha obbligati, hanno deciso di amministrare. Tradire questi impegni, queste promesse, non solo significa essere dei bugiardi ma, soprattutto, significa tradire l’intera comunità.
È un dato di fatto che noi di Sinistra Italiana siamo stufi di una classe politica che non riesce proprio ad essere seria e coerente e che disattende, in modo sistematico, gli impegni presi prima delle elezioni e i programmi tanto sbandierati e costosi con quelle brochure patinate e colorate specchietto per le allodole. Ancora più doloroso è quando le promesse infrante sono a danno di una associazione che aiuta e si prende cura dei dimenticati dalla politica e, purtroppo, dalle amministrazioni.
Lo sfogo di Luca Bondi, presidente di una realtà meravigliosa, isola di solidarietà vera, di aiuto quale è “Semi Di Pace”, non può non avere il nostro sostegno più profondo. E la vergogna per l’ingiustizia di quelle promesse non mantenute e il silenzio che le accompagna, dovrebbero essere sentimento umile che i responsabili dovrebbero provare. Almeno pari alle difficoltà e alle privazioni di chi ha stretto l’unica mano, quella di Semi di Pace che ha trovato sulla strada.
Già! Perché è di strada che stiamo parlando, quella che per fortuna non meritata, i nostri amministratori non hanno mai percorso. Di certo, questa amministrazione non sta contribuendo in modo significativo a migliorare questo mondo e questa comunità. E l’alone di tristezza che avvolge Tarquinia, il senso di solitudine ne sono la prova più significativa.
Non conoscere per arroganza il significato della parola solidale è il peggiore dei peccati e la colpa, tra le colpe, la più imperdonabile. Si può perdere la fede ma mai la speranza, per questo ci auguriamo che questo nostro intervento sia raccolto come un appello affinché, chi ha responsabilità amministrative si attivi al più presto per mantenere le promesse fatte tre anni fa, prima di essere eletti da questa comunità.