Riceviamo e pubblichiamo
Si svolgerà oggi 17 febbraio alle ore 16.30 a Palazzo dei Papi nella sala CE.DI.DO. l’interessante conferenza. L’architetto Renzo Chiovelli presenta un abstract del suo intervento. “A partire dal XIII secolo la pratica della standardizzazione delle tecniche costruttive murarie di Viterbo prende particolare importanza riflettendosi anche in costruzioni particolari, come nelle realizzazioni dei chiostri conventuali.- riferisce – Elevata a sede vescovile, nel 1192 Viterbo riceve il titolo di civitas ed inizia a conoscere uno sviluppo considerevole, diventando il centro più importante del Patrimonio di San Pietro in Tuscia. Il trasferimento della sede papale a Viterbo coincide con un forte aumento di costruzioni in pietra da taglio e con l’erezione di vari edifici pubblici, il più rappresentativo dei quali è il Palazzo Papale con la loggia del 1267”.
“Ciascuna delle eleganti arcate traforate della loggia è costituita da sette elementi in pietra standardizzati, applicando per la prima volta un accurato processo di prefabbricazione che si ripeterà successivamente nelle arcate dei chiostri conventuali viterbesi.- continua l’architetto Chiovelli – Già il chiostro cistercense di Santa Maria del Paradiso, realizzato attorno al 1270, riprende il modello costruttivo della loggia papale, componendosi anch’esso con sette elementi seriali. Nei chiostri successivi si assiste ad una ulteriore semplificazione degli elementi componenti, come nel convento domenicano di Santa Maria in Gradi, terminato verso il 1288, ed il quello premonstratense di Santa Maria della Verità, eretto tra il 1340 e il 1358. Lo stesso sistema di prefabbricazione, mediante elementi seriali, viene riproposto anche nell’altro chiostro domenicano del convento di Santa Maria della Quercia del 1481-1487. Il processo costruttivo standardizzato delle arcate dei chiostri viterbesi, nato alla metà del XIII secolo assieme all’originale tecnica costruttiva muraria normalizzata detta a ‘petrelle’, riuscì a perdurare oltre la fine di quest’ultima, cessata alla metà del XV secolo, per inoltrarsi in piena epoca rinascimentale”.