Dodici anni fa Tarquinia viveva la sua Epifania più triste:: nel tardo pomeriggio del 6 gennaio del 2011, con la città in gran parte concentrata sul Presepe vivente, giunse la drammatica e improvvisa notizia del malore che aveva colpito Sergio Benedetti, che stava risalendo corso Vittorio Emanuele, appena uscito dalla messa, subì un arresto cardiaco che rese inutili i tentativi, seppur immediati, di soccorso. Poco dopo, nell’incredulità di molti, dall’ospedale cittadino arrivò la conferma della scomparsa, che si diffuse velocemente in tutto il paese.
Domani pomeriggio, nella ricorrenza di quel giorno, Tarquinia ricorderà la scomparsa di Sergio con una messa solenne in programma alle 17 e 30 presso la chiesa di San Giovanni. La famiglia ne dà comunicazione a tutti coloro che vorranno essere presenti a ricordare Sergio.
Una figura di riferimento per la Città, attivo negli ambiti non solo politici, ma anche associazionistici e sociali: questo era Sergio Benedetti a Tarquinia. Per oltre trent’anni aveva calcato la scena della vita pubblica tarquiniese: da politico, prima con la Dc, poi in Alleanza nazionale sino alla fusione nel PdL. Assessore, poi vicesindaco nella prima era Giulivi: e proprio in quegli anni Sergio aveva svolto con costanza il ruolo di anello di congiunzione tra amministrazione e cittadinanza, a volte anche di mediatore mettendosi al servizio delle persone con l’umiltà e la sensibilità che lo hanno sempre contraddistinto. La presenza di Sergio andava oltre la politica: da anni seguiva con passione le attività dell’Associazione Fratelli del Cristo Risorto, di cui era segretario; da sempre lo si ricorda impegnato nella banda cittadina, la “Giacomo Setaccioli”, con la quale esercitava la sua passione insieme agli amici di una vita che lo hanno accompagnato fino all’ultimo giorno: banda che anche domani sarà presente nel corso della cerimonia.