Riceviamo e pubblichiamo
Diletta Alessandrelli, dirigente provinciale della Giovane Italia e segretario dell’associazione Tarquinia Futura, da sempre impegnata nella lotta contro l’eccesso dell’imposizione fiscale e la farraginosità della burocrazia, lancia un appello libertario al Pdl, alla coalizione ed al candidato sindaco Alfio Meraviglia.
“Dopo le battaglie contro l’introduzione dell’IMU e poi per la sua riduzione al minimo previsto dalla legge, in qualità di candidata consigliere comunale sento la responsabilità di impegnarmi per il contenimento e la riduzione delle spese e delle tasse comunali, per questo ho deciso di firmare, consigliandolo anche agli altri candidati ed al candidato sindaco, il pledge del Tea Party Italia, movimento apartitico di ispirazione liberale che si batte contro lo statalismo, l’eccessiva presenza dello stato nell’economia e l’oppressione fiscale.
Il pledge impegnerebbe i candidati firmatari, qualora eletti, sui seguenti punti :
1)una politica di complessiva riduzione della spesa pubblica comunale;
2)il raggiungimento o il mantenimento del pareggio di bilancio o di un attivo di bilancio comunale;
3)la riduzione delle aliquote IMU ai minimi consentiti dalla legge;
4)la riduzione di tasse, imposte ed addizionali comunali o, ove non sia possibile, la garanzia che non vi saranno aumenti.
Questo documento, ovviamente, avrebbe valore politico e garantirebbe sulla serietà dei candidati nell’ amministrazione della cosa pubblica.
Sempre sulla scorta di una campagna del Tea Party Italia, a difesa dei cittadini ( privati e imprenditori), propongo al mio partito e alla mia coalizione di raccogliere l’appello per una riscossione comunale diretta dei crediti, cioè di de-equitalizzare il comune. Questo impegno porterebbe un notevole vantaggio economico, utilizzabile in parte per trovare risorse per abbassare le aliquote IMU, ed una concreta dimostrazione di sensibilità e vicinanza verso i propri cittadini in un momento di grande difficoltà. I metodi adottati da Equitalia, i costi esorbitanti e gli interessi al limite dell’ usura applicati nella riscossione, infatti, contribuiscono oltremodo ad aggravare la situazione delle famiglie e delle imprese coinvolte quindi dell’economia dell’intera comunità cittadina. La riscossione dei tributi da parte di Equitalia comporta per il comune il pagamento di una provvigione per il servizio, la L.388/2000 art.36 e la L.106/2011 prevedono che i comuni possano procedere alla riscossione diretta dei propri crediti senza dover delegare Equitalia, possibilità già sfruttata da comuni come Calalzo di Cadore (13 mila euro risparmiati) e Bologna e che se sfruttata anche a Tarquinia porterebbe un grande vantaggio sia alle casse comunali che alle tasche dei cittadini”.