Riceviamo da Alberto Tosoni e pubblichiamo
Sulla situazione di Spinicci credo che si debba fare chiarezza. Al momento dell’ingresso dell’Amministrazione Borzacchi la società che gestiva il campeggio doveva all’Ente cifre enormi e ben oltre di quelli erroneamente dichiarati dai Leoncelli & co. sui social. Infatti parliamo di una quantità totale di di oltre 800 mila come da ammissione al passivo fallimentare.
Va sottolineato che si trattava di una società con uno stato di insolvenza di 1.400.000 euro, come dai bilanci pubblicati del 2015, 2016, 2017, ed era verso istituti di credito che avevano già iniziato procedure forzose. Poiché la società non risultava proprietaria di beni immobili, tale stato di insolvenza è stato giudicato definitivo ed irrecuperabile anche dalla Corte d’Appello di Roma che respinse la richiesta di concordato, in quanto ritenne la stessa impossibilitata a proseguire e non ravvisò neanche la possibilità che potesse rientrare gradualmente, in quanto in uno stato di crisi permanente che tra l’altro l’ha portata a non riuscire ad onorare nemmeno il canone dell’affitto verso l’Agraria. Per questo abbiamo deciso di procedere col fallimento, che ha portato alla chiusura del campeggio. Il fallimento è stato dunque l’unico strumento legale possibile per tutelare il patrimonio dell’Ente.
Siamo riusciti a riavere il pieno possesso della struttura soltanto a metà 2022 quando sono terminate le vendite ma non abbiamo potuto procedere ancora a dare una nuova vita al campeggio per via della presenza di opere abusive, che ne impediscono temporaneamente l’apertura di pratiche di gestione redditizie anche per l’Ente.
Nel frattempo non siamo stati fermi: da tempo tecnici sono alle prese delle verifiche edilizie della struttura e l’area adiacente il campeggio è stata data in concessione, perché era l’unico modo per garantirne una gestione efficiente in tempi rapidissimi. Per quanto riguarda i pini ammalati all’interno del campeggio, è già pronto un piano con Parchitalia (firmato qualche mese fa) per far rimpiazzare a costo zero le piante.
Concludiamo che nessun Consigliere ha opposto la delibera tra l’altro votata dagli Assessori in quota Leoncelli e che nessuno ha avanzato richieste di sedute di Consigli in merito, seppur nel pieno potere di eventuali consiglieri di opposizione. La stessa amministrazione di cui faceva parte Leoncelli è dovuta ricorrere ad azioni legali per ottenere l’incasso dei canoni di affitto.