Riceviamo e pubblichiamo
Sentire Giovanni Leoni professarsi rappresentante unico e autentico della sinistra è a dir poco ridicolo. Basta con quelli che indossano le casacche per convenienza politica. Ha spaccato la sinistra e diviso il popolo del no in tre liste. La parola “unità” non gli appartiene. Da indipendente è passato in Sinistra Europea e Rifondazione Comunista. Ha rinnegato i partiti prima facendo parte dei No Coke poi dei Cittadini Liberi. Ha però corso alle provinciali con Sinistra e Libertà e ha addirittura sostenuto il centro destra all’Università Agraria. Ha avuto rapporti con Cinque Stelle e poi presenta alle comunali in una lista civica, la quale attacca la politica e il finanziamento pubblico ai partiti, proprio lui che ha la tessera di Sinistra e Libertà in tasca. Un curriculum da trasformista impressionante. Così tanto di sinistra da far vincere la destra. L’unica vera lista che si richiama ai valori della sinistra è il “Polo Civico Sinistra”. Noi sì abbiamo rinunciato ai simboli e al personalismo, proponendoci come forza di governo. Le dichiarazioni di Leoni sono offensive per i giovani, le donne, gli uomini che hanno scelto il “Polo Civico Sinistra” per il loro impegno politico. Il suo è un atteggiamento arrogante, da depositario di verità assolute. Abbiamo messo al primo posto occupazione, sociale e sviluppo, in opposizione a chi dice sempre e solo no. Sinistra e Libertà è a Tarquinia un non partito, un contenitore per ingannare i simpatizzanti del governatore della Puglia Nichi Vendola. Una maschera per la lista apolitica, “Spazio Aperto”. Quanto alle patenti su chi sia più o meno di sinistra, invitiamo tutti a maggior cautela. Si è di sinistra nei fatti e non nelle dichiarazioni.
“Polo Civico Sinistra”