Riceviamo da Semi di Pace e pubblichiamo
Studenti dell’istituto “Vincenzo Cardarelli”, insegnanti, volontari e donne ucraine si sono ritrovati, presso la Cittadella di Semi di pace, per riflettere e dialogare sul tema della giornata. Particolarmente coinvolgente e commovente l’intervento delle amiche ucraine, Irina, Nadia e Tania, che hanno condiviso il dolore della violenza che la guerra ha costituito nelle loro vite.
Nell’ambito dell’evento, per testimoniare anche la vicinanza della associazione alle donne e alle categorie fragili del territorio, si è svolto l’evento conclusivo del “Progetto Emporio della Solidarietà” durante il quale la dott.ssa Nina Maurizi, responsabile della progettazione sociale di Semi di Pace, ha presentato l’attività svolta in questi dieci mesi, i risultati raggiunti e soprattutto accennato a progetti futuri.
“L’obiettivo principale lo abbiamo raggiunto. Cittadini e famiglie in difficoltà possono fare la spesa nel social market scegliendo liberamente tra prodotti alimentari di prima necessità, articoli per l’igiene, la cura della casa e per la prima infanzia – ha detto Nina Maurizi – . Il pagamento dei prodotti avviene attraverso un budget di punti mensile, assegnato in base al numero dei componenti del nucleo famigliare. A proposito di numeri diamone qualcuno: 649 persone assistite – ha continuato Maurizi – di cui 429 donne, 265 uomini. Tra tutti questi 236 sono minori e 305 rifugiati ucraini. Abbiamo coinvolto,
sul territorio, imprenditori, volontari, GDO, giovani, scuole: ringrazio gli studenti del Vincenzo Cardarelli di Tarquinia, qui rappresentati dalla vicepreside Alessia Ciurluini, che oggi non sono venuti solo in visita ma hanno anche portato in dono molti prodotti alimentari per il nostro Emporio della Solidarietà”.
Monica Calzolari, responsabile per Semi di Pace dell’Emergenza Ucraina, ha sottolineato il fatto che: “l’Emporio della Solidarietà non è solo un supermercato ma un luogo che ci permette di avvicinare le persone e conoscere le altre loro necessità. Per esempio per i profughi Ucraini ci siamo attivati, in questi mesi, aiutandoli con l’ospitalità diffusa, nelle pratiche burocratiche, nella ricerca di un lavoro, per i campi
estivi e nei corsi di lingua itliana.”
“E’ questo il vero senso dell’Emporio – ha concluso Annamaria Di Palma, coordinatrice delle volontarie dell’Emporio – ovvero restituire la dignità alle persone che “acquistano” i prodotti ma anche poterli aiutare in tutto quello di cui hanno bisogno”.
A questo proposito, graditissima è stata la partecipazione della On. Alessandra Troncarelli, Assessore alle Politiche Sociali, Welfare, Beni Comuni e ASP, che non solo ha portato il suo saluto ribadendo la vicinanza della Regione Lazio con questo progetto appunto denominato “Comunità Solidali”, ma ha anche visitato tutti i luoghi e voluto “simulare” una spesa al nostro Emporio proprio per calarsi dentro il meccanismo.
Ricordiamo difatti che il Progetto è stato realizzato grazie al contributo della Regione Lazio (Comunità solidali D.D. n. G14743 del 07/12/2020). Vi è stato poi anche un intervento di Cinzia Rossi, avvocato e responsabile del Centro Rondini, che si occupa di violenza contro le donne ed è molto attivo con progetti di sensibilizzazione nelle scuole della Rete di Semi di Pace.
Infine, prima del saluto del presidente Luca Bondi, la responsabile della progettazione sociale Nina Maurizi ha voluto lanciare una sfida futura: “Vorremmo che qui nascesse anche una Boutique Solidale per permettere ai cittadini di scegliersi liberamente gli indumenti. Accanto anche un corso di cucito e poi iniziative sul consumo sostenibile, sul contrasto agli sprechi e il riciclo virtuoso”.