di Fabrizio Ercolani
Il Presidente uscente Sergio Borzacchi traccia un bilancio dei suoi cinque anni di amministrazione dell’Università Agraria. “È stata una bellissima esperienza. – afferma- Io sono un imprenditore ed ho vissuto l’Università Agraria come se fosse la mia azienda. Se non senti il possesso dell’azienda è meglio non fare l’amministratore. Siamo entrati con 400mila euro di fido in banca ora siamo in attivo di oltre 74 mila. Parlano i numeri. Ciò che stato fatto sia a livello aziendale che economico è sotto gli occhi di tutti. Grazie a tutta la mia squadra ed ai dipendenti. Sono orgoglioso del lavoro svolto”.
Da una parte dunque la gestione amministrativa dell’ente dall’altra il risanamento della situazione economici. Su questo aspetto illustra i numeri l’assessore al Bilancio Fabio Nardi. “Non siamo alla ricerca dei colpevoli ma vogliamo però evidenziare una situazione oggettiva a cui abbiamo dovuto far fronte. -esordisce – Solo da ricognizioni fatte all’Agenzia delle Entrate abbiamo trovato nel 2017 3.550.000 euro di ruoli emessi. Ad oggi abbiamo pagato oltre 970mila di rottamazione e 450mila di rateizzazione. Solo con la rottamazione abbiamo avuto un risparmio tra sanzioni e interessi di 700mila euro. Una grande fetta di esposizione è stata nei confronti dell’Inps: negli anni dal 2012 al 2017 ci siamo indebitati per oltre 830mila euro perché l’ente oltre a non pagare contributi non faceva nemmeno le denunce mensili”.
Ed ancora. “Abbiamo pagato decine e decine di fatture non onorate. Prima c’era un responsabile finanziario che gestiva tutto. La domanda che ci poniamo: con quale criterio e chi decideva di pagare una cosa piuttosto che un’altra o di non pagarla proprio?”. Questione banca. “Quando siamo arrivati abbiamo trovato 387mila euro di anticipazioni di cassa utilizzati ma non coperti. Ora abbiamo un +74mila e dunque abbiamo coperto l’esposizione bancaria e lavoriamo con soldi nostri. Altro passo importante la rinuncia all’indennità e all’ufficio di segreteria. “Un gesto che ha contribuito a rispettare la rottamazione. Abbiamo pagato sempre stipendi e fatture. E poi un passaggio importante è sui mutui: buona parte sono serviti per la ristrutturazione del casale della Roccaccia dato in concessione per 9 anni più 9 con rinnovo su semplice richiesta senza possibilità di recedere. Il canone che entra all’ente è di 550 euro mensili a fronte di circa 27 mila euro di rata annua di mutuo. Se questo è un investimento?”. Capitolo a parte per campeggio ed attività amministrativa.