Riceviamo dai consiglieri di minoranza di Montalto di Castro Luca Benni, Angelo Brizi, Angelo Di Giorgio ed Elisabetta Puddu e pubblichiamo
Il consiglio del Comune di Montalto di Castro del 30 luglio ha visto l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di minoranza Luca Benni, Angelo Di Giorgio ed Elisabetta Puddu, concorde al gesto anche il consigliere Angelo Brizi, che non aveva potuto presenziare al Consiglio.
Tra i punti all’ordine del giorno si doveva discutere degli equilibri di bilancio, che per norma debbono essere approvati entro il 30 luglio. I consiglieri di minoranza hanno ricevuto la documentazione necessaria per la discussione soltanto il giorno prima del Consiglio, risultando impossibilitati a documentarsi adeguatamente e a proporre osservazioni o emendamenti del caso. Inutile è stata la richiesta di rinvio, come inutili erano state le richieste di ottenere per tempo la documentazione, che per regolamento deve essere a disposizione almeno tre giorni prima del consiglio.
Per quanto riguarda il caso di specie, la nuova amministrazione aveva avuto tutto il tempo, essendo in carica dal 12 giugno, di porre mano a questa prima tappa della revisione del bilancio, tenendo conto della rilevanza del problema e dei turbolenti precedenti che hanno accompagnato l’approvazione del bilancio di previsione a maggio.
Fra i tanti temi correlati al bilancio, soltanto per citare uno dei più eclatanti, figura la enorme riduzione del gettito IMU che l’Enel ha ottenuto e che tanti problemi aveva già provocato nei precedenti bilanci di previsione. La minoranza, che comunque rappresenta quasi il 70 % dell’elettorato, non ha avuto materialmente il tempo minimamente necessario per analizzare la complessa situazione del bilancio. Né poteva accettare di essere passivamente testimone di un riassetto di bilancio che necessita di approfondimenti e scelte strategiche complesse.
Il bilancio del Comune è da alcuni anni un problema e tale resterà nel prossimo futuro visto il progressivo e significativo decremento delle entrate. Per ora resta un problema che la maggioranza vuole gestire in totale autonomia.