Riceviamo e pubblichiamo
“Le imbarcazioni nell’iconografia musiva del Mediterraneo tardoantico”. Se ne parlerà il 14 luglio, alle 21,30, a Tarquinia, al parco “Palombini” (ingresso al civico 25 di via della Ripa), con l’archeologa Giovanna Bucci, per il secondo appuntamento del ciclo di incontri a ingresso libero dedicati all’archeologia subacquea dal titolo “Tra terra e marre”, promosso dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia (STAS), con il sostegno del Ministero della Cultura (MIC) e in collaborazione con l’Assonautica di Tarquinia “G. Maffei”. Docente presso il dipartimento dei beni culturali dell’Università degli Studi di Padova, Giovanna Bucci è responsabile scientifico nazionale della Federazione ITA F07 – Ass. CMAS Diving Center Italia – Confédération Mondiale des Activités Subaquatiques, nonché membro della segreteria tecnico scientifica della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo. Autrice di libri e pubblicazioni scientifiche, ha partecipato a importanti campagne di scavo e ricerche in Italia e all’estero e collabora con università, enti e fondazioni italiane e stranieri.
“Tra le tematiche ricorrenti della produzione musiva pavimentale mediterranea della Tarda Antichità relative alle rappresentazioni acquatiche, si rilevano numerose immagini di imbarcazioni di differenti tipologie, attestate sia in ambito sacro, sia in ambiente profano – spiega Giovanna Bucci -. Vi sono raffigurazioni marittime, fluviali e lacustri contestualizzate in ambienti portuali o presso paesaggi naturali, mentre talvolta si trovano singoli riempitivi a tematica nautica inseriti in grandi tappeti geometrici. Nel primo caso le imbarcazioni sono associate a strutture, edifici, banchine, nel secondo invece sono collocate in ambienti ameni, caratterizzati da ninfee, nelumbi e pesci, nel terzo assurgono a simbolo cristiano. È possibile tracciare una sintetica classificazione delle principali tipologie rappresentate: le cosiddette navi tonde, categoria a cui afferiscono piccoli velieri e navi da trasporto, come la corbita, anche per il piccolo cabotaggio; imbarcazioni di modeste dimensioni per la pesca, come la cymba o la vegeia, dotate di remi con postazioni per uno o più individui inserite nei contesti nilotici. Nell’incontro verranno presentati casi di studio provenienti da Siria, Giordania, Libano e Israele con riferimenti alla produzione del Nordafrica e, più in generale, del Mediterraneo”.
Al termine della conferenza si terrà la degustazione di prodotti locali a cura dell’azienda vitivinicola Muscari Tomajoli, dell’Oleificio Olitar di Alessandro Scibilia e di Vittoria Tassoni, chef e foodblogger, titolare dell’associazione culturale “Il Prezzemolino”.